Legalizzare o liberalizzare le droghe leggere

Il tema della liberalizzazione delle droghe leggere ha creato due fronti contrapposti: i proibizionisti, che si oppongono all’ipotesi di legalizzazione della cannabis, poiché causerebbe un aumento del consumo di droghe e della criminalità; gli antiproibizionisti, che ritengono che la depenalizzazione sia l’unica soluzione in grado di contrastare la criminalità organizzata e la tossicodipendenza.

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - La scienza non considera valida la distinzione tra droghe leggere e pesanti

Le pubblicazioni scientifiche che attestano la lieve pericolosità della cannabis concordano nel ritenere la marijuana una sostanza non letale e dagli effetti generalmente lievi. L’evidenza scientifica dimostra la non sussistenza di casi di morte dovuti a overdose di THC. Alcuni ritengono che la marijuana sia molto più sicura di molti dei cibi che consumiamo abitualmente.

La classificazione delle droghe in pesanti e leggere non è accettata dagli studi scientifici. È più corretto far riferimento agli effetti che le sostanze determinano sull’organismo: possono esserci ‘effetti pesanti’ da un uso di droghe cosiddette leggere ed ‘effetti leggeri’ da quello di droghe cosiddette pesanti. Dipende dalla quantità, modo d’assunzione e condizioni fisiche di chi le assume.

02 - Legalizzare la marijuana porta enormi benefici economici alla collettività

Si stima che la legalizzazione della cannabis assicurerebbe allo Stato italiano circa 10 miliardi di euro: 8 miliardi deriverebbero dal gettito fiscale, mentre 2 miliardi dai risparmi nel settore della pubblica sicurezza.

La presidenza del Consiglio dei Ministri e il Dipartimento per le Politiche Antidroga sostengono che legalizzare le droghe porterebbe costi insostenibili per lo Stato, tali da vanificare le entrate fiscali: “creare un apparato statale […] atto a gestire adeguatamente la produzione e lo smercio legali, si tradurrebbe di fatto nel sostenere costi esorbitanti da parte dello Stato”.

03 - Il proibizionismo ha prodotto una diminuzione del consumo di stupefacenti mentre la legalizzazione lo incentiverebbe

La legge Fini-Giovanardi è accusata di aver causato un aumento del consumo di droghe e una criminalizzazione dei consumatori. Alcune statistiche del Dipartimento di Salute Pubblica del Colorado, a dimostrazione del fallimento del proibizionismo, sottolineano che a un anno dall’inizio della legalizzazione, si registra un calo del consumo di cannabis tra le fasce giovanili.

La relazione del Dipartimento per le Politiche Antidroga, riporta i risultati della Fini-Giovanardi tra il 2008 e il 2011: “vi è stato un ulteriore calo dei consumi […] Tutte le sostanze stupefacenti trovano sempre un minor uso. La legalizzazione, invece: “porterebbe soltanto ad incrementare la disponibilità e l’accessibilità a tali sostanze, creando […] un aumento dei consumatori”.

04 - L’opinione pubblica italiana non condivide l’ipotesi di una legalizzazione delle droghe leggere

Al referendum del 1993 sulla legge Jervolino-Vassalli, in materia di stupefacenti, gli italiani si espressero a favore della depenalizzazione del consumo personale di droga. Alcuni sondaggi hanno rivelato una grande apertura della società sull’argomento: c’è un aumento dei favorevoli alla depenalizzazione o alla legalizzazione del consumo di cannabis.

La maggioranza degli italiani è contraria a qualsiasi ipotesi di legalizzazione o liberalizzazione delle droghe leggere, come dimostrano le recenti rilevazioni demoscopiche effettuate dai più importanti istituti italiani di ricerca e statistica. Le preoccupazioni che muovono gli italiani su tali posizioni riguardano il rischio dell’aumento del consumo e i danni sociali che ne deriverebbero.

05 - La legalizzazione è il mezzo più efficace per sottrarre risorse alla criminalità organizzata

Roberto Saviano si è detto favorevole alla legalizzazione delle droghe; lo scrittore denuncia il fallimento del proibizionismo e illustra la grave situazione di violenza e illegalità presente nei paesi africani che intersecano le rotte dei narcotraffici. Secondo lo scrittore, la legalizzazione è il mezzo più efficace per sottrarre risorse alla criminalità organizzata.

Josè Berdini ha criticato Roberto Saviano, considerando semplicistiche le tesi dello scrittore. La legalizzazione non eliminerebbe il mercato nero degli stupefacenti, anzi creerebbe un mercato o parallelo, destinato a chi non possiede i requisiti per l’acquisto. La legalizzazione, inoltre, porterebbe a un uso incontrollato tra i giovani, con conseguenti problemi sociali e sanitari.

06 - Il Ddl dell’intergruppo Cannabis Legale è una valida proposta per regolamentare l’uso delle droghe leggere