Clonazione

La clonazione è introdotta in modo teorico nel 1938 dall'embriologo tedesco Hans Spemann. Esistono due differenti tecniche: quella riproduttiva e quella terapeutica. Il dibattito sul piano etico riguarda la clonazione terapeutica, soprattutto in riferimento alla provenienza delle cellule staminali ottenute tramite clonazione che tramite il processo provoca la morte del potenziale embrione.

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - La clonazione terapeutica va fermata per ragioni etiche, nonostante offra possibili cure per malattie come l'Alzheimer, il Parkinson e il cancro

La clonazione terapeutica segue i medesimi passaggi iniziali della clonazione riproduttiva, con la differenza che le cellule staminali vengono prelevate e messe in coltura. L'ostacolo etico viene spesso alimentato dalle religioni, che considerano l'embrione già una forma di vita. Questa sperimentazione fornirà tra non molto la cura per diverse malattie (Alzheimer, Parkinson, cancro etc.).

La clonazione terapeutica è una chiara violazione della dignità della vita umana dal momento che sacrifica embrioni umani. L'embrione non può essere considerato come un ammasso cellulare da utilizzare per fini di ricerca o di profitto. Inoltre, dai vari esperimenti, il sacrificio degli embrioni sarebbe numericamente enorme rispetto ai risultati ottenibili.

02 - La clonazione riproduttiva non replica esseri umani, sperimenta sugli animali nel totale rispetto di essi e offre enormi possibilità terapeutiche per l'uomo

La clonazione dell'uomo è aprioristicamente condannabile, mentre va favorita la clonazione riproduttiva riguardante gli animali. Il raggiungimento della clonazione della scimmia rappresenta un passo importante, in quanto i primati appartengono a una specie molto vicina a noi (tra il 93%-99% di DNA identico al nostro) e dunque apre nuovi scenari per la cura di malattie del sistema nervoso.

La clonazione riproduttiva animale va necessariamente fermata in quanto il rischio di arrivare alla clonazione dell'essere umano, è estremamente alto. Clonati a Shangai all'inizio del 2018, i due macachi Zhong Zhong e Hua Hua sono stati utilizzati come schermo alla sperimentazione umana. Inoltre, non esistono dati che dimostrino che latte e carne derivati da animali clonati non siano dannosi.