Nr. 268
Pubblicato il 26/10/2023

Salario minimo contro il lavoro povero

FAVOREVOLE O CONTRARIO?

Il salario minimo, secondo le definizioni rintracciabili nei documenti dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, rappresenta la retribuzione minima che dovrebbe essere garantita ai lavoratori per una determinata quantità di lavoro. L’obiettivo principale del salario minimo è di contrastare la povertà attraverso la garanzia di una retribuzione che sia proporzionata al lavoro svolto. Con questo strumento lo Stato interviene nella contrattazione collettiva per limitare la libera determinazione delle retribuzioni e garantire così protezione ai lavoratori che si trovano in fondo alla scala salariale. Nella maggior parte degli Stati membri dell’Unione europea (22 su 28) il salario minimo viene determinato in maniera unica e universale dalla legge. Soltanto in Austria, Danimarca, Cipro, Finlandia, Italia e Svezia spetta alla contrattazione collettiva individuare, a livello settoriale, la misura dei minimi salariali. Nel Regno Unito, il salario minimo è stato istituito nel 1998 con il National Minimum Wage Act, mentre negli Stati Uniti è stato introdotto con una legge federale e prevede piena autonomia per i singoli Stati nell’aumentare i livelli di retribuzioni minime.


IL DIBATTITO IN 2 MINUTI:

Il 4 luglio 2023 i partiti d’opposizione hanno depositato alla Camera una proposta di legge per l’istituzione del salario minimo a 9 euro l’ora; la maggioranza di governo è contraria all’introduzione di una soglia minima salariale per legge, poiché non rappresenterebbe la soluzione migliore alle problematiche retributive.
01 - L’istituzione del salario minimo deve essere una priorità della politica italiana

Per le opposizioni, non basta intervenire con il taglio del cuneo fiscale, ma serve un salario minimo stabilito dalla legge per tutelare i lavoratori di tutti i settori.

Serve “un salario ricco”, non un salario uguale per tutti. Per alcuni il salario minimo potrebbe peggiorare le condizioni di molti lavoratori, agendo al ribasso.

02 - Il salario minimo può schiacciare al ribasso i salari medi e marginalizzare il ruolo della contrattazione collettiva

Il segretario generale della Cisl preferirebbe seguire la strada dei contratti collettivi per raggiungere l’obiettivo di un’equa retribuzione per i lavoratori, così come il presidente di Legacoop.

La Cigl e la Uil hanno dichiarato il loro sostegno al salario minimo; il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, condivide la necessità di istituire un salario minimo per quei lavoratori non coperti dai contratti nazionali.

 
01

L’istituzione del salario minimo deve essere una priorità della politica italiana

FAVOREVOLE

Il 4 luglio 2023, i partiti d’opposizione al governo Meloni hanno depositato alla Camera una proposta di legge per l’istituzione del salario minimo a 9 euro l’ora e di un trattamento economico complessivo idoneo ai contratti colletti stipulati dai sindacati più rappresentativi. Tra le forze di opposizione, solo Italia Viva non ha sottoscritto la proposta. Per la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein non basta intervenire con il taglio del cuneo fiscale, ma serve un salario minimo stabilito dalla legge per tutelare i lavoratori di tutti i settori. Anche il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, e il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, sono in prima linea nella battaglia politica per il salario minimo.

CONTRARIO

La maggioranza di governo è contraria, in linea generale, all’introduzione di una soglia minima salariale per legge. Secondo la premier Giorgia Meloni, l’introduzione del salario minimo non rappresenta la soluzione migliore alle problematiche retributive. Diverse sigle sindacali e tanti esperti di lavoro nutrono riserve sullo strumento. C’è il timore, sostiene Meloni, che possa trasformarsi in un parametro sostitutivo e non aggiuntivo, finendo per peggiorare le condizioni di molti lavoratori. Anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani si è dichiarato contrario all’introduzione del salario minimo. Per Tajani serve “un salario ricco” e non un salario uguale per tutti. Il ministro alle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha dichiarato che in Italia non può funzionare perché i contratti collettivi nazionali sono applicati a più dell'85% dei lavoratori con paghe superiori ai 9 euro orari. Anche la ministra del Lavoro Marina Calderone è convinta che il salario minimo non serva ma che sia invece necessario riaprire la stagione dei rinnovi contrattuali. Tra le opposizioni, l’unico partito contrario è Italia Viva di Matteo Renzi.

 
02

Il salario minimo può schiacciare al ribasso i salari medi e marginalizzare il ruolo della contrattazione collettiva

FAVOREVOLE

I maggiori sindacati italiani si sono divisi sulla proposta di legge delle opposizioni: la Cigl e la Uil hanno dichiarato il loro sostegno al salario minimo, mentre la Cisl ha avanzato non poche perplessità. Secondo Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, il salario minimo deve essere parte di un intervento legislativo finalizzato a conferire valore ai contratti nazionali per i lavoratori subordinati di tutti i settori e per i lavoratori autonomi. Anche per il segretario di Cgil Sicilia, Alfio Mannino, il salario minimo è necessario, anche se non sufficiente, per combattere il dilagare dei contratti pirata. Sulla stessa linea di pensiero il segretario nazionale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, condivide la necessità di istituire un salario minimo per quei lavoratori non coperti dai contratti nazionali; mentre Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps, ha ricordato che il salario minimo per legge è una realtà in quasi tutti i paesi membri dell’Unione europea.

CONTRARIO

Tra i rischi paventati dai detrattori del salario minimo c’è quello di un suo effetto negativo sulle retribuzioni medie, che subirebbero uno schiacciamento al ribasso. A sostenerlo è anche Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, che preferirebbe seguire la strada dei contratti collettivi per raggiungere l’obiettivo di un’equa retribuzione per i lavoratori. Stesse posizioni a favore della contrattazione collettiva sono state assunte dal presidente di Legacoop, Simone Gamberini, e dal presidente di Confartigianato, Marco Granelli. Secondo Michele Tiraboschi, docente al Dipartimento Economia dell'università di Modena-Reggio Emilia e membro del CNEL, il dibattito politico sull’introduzione del salario minimo legale viene affrontato con un alto grado di astrazione dalle parti coinvolte. Si è creata, secondo l’accademico, un’estrema polarizzazione su una tematica di per sé decisamente complessa sul piano tecnico.

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