Il copyright garantisce la libertà di espressione

Non c’è contraddizione tra copyright e libertà di espressione

Il commissario Agcom Antonio Martusciello, in un intervento riportato dal quotidiano online “Corriere comunicazioni”, nell’articolo Copyright e libertà di espressione non sono in antitesi, 23 febbraio 2012, ha evidenziato: “Occorre fugare ogni dubbio e superare l'equivoco che la fruizione deregolamentata dei contenuti autoriali sul web è sinonimo di libertà e democrazia. Diritto di proprietà e libertà di espressione non sono in antitesi. Tutelare l'uno non implica il sacrificio dell'altro, così come la storia da oltre trecento anni ci dimostra. Il tema della tutela dei contenuti autoriali è una questione fondamentale che deve essere posta al centro del dibattito sulla nuova realtà multipiattaforma. Se l'allestimento di un'offerta interessante per gli utenti implica necessariamente importanti investimenti nell'acquisto o nello sviluppo di nuovi contenuti, è assolutamente necessario assicurare un'adeguata azione di contrasto delle varie forme di pirateria o di sfruttamento abusivo dei contenuti proprietari. La pirateria multimediale non determina soltanto effetti economici, sottraendo all'industria audiovisiva centinaia di milioni di euro all'anno, ma investe direttamente il mondo occupazionale ponendo a rischio migliaia di posti di lavoro”.

L’appello degli editori europei a difesa del copyright

Chiara Carbone, giornalista nel suo articolo Diritto d’autore, la petizione degli editori europei per la tutela del copyright, in “il Fatto Quotifiano”, del 22 aprile 2015, ricorda che la Federazione degli editori europei (Fep) ha lanciato una petizione sul sito change.org: “alla base, la convinzione che ‘il diritto d’autore sia una garanzia per la libertà di espressione’. In che modo? ‘Il nocciolo della missione di autori, giornalisti, traduttori, editori, librai, artisti, fotografi è di creare e di esprimere se stessi e il diritto d’autore è lo strumento migliore per garantire questa libertà di espressione. Dove c’è una solida protezione del copyright e una remunerazione degli autori e degli editori, c’è libertà di espressione’”.

La petizione della Fep è la seguente “Sostenere un sistema di copyright robusto per promuovere la creatività europea che va di pari passo con la libertà di espressione.

Siamo autori ed editori; scrittori, artisti, fotografi e traduttori, librai, edicole, lettori e consumatori. La libertà di espressione va di pari passo con la libertà di creare e preservare il valore di ciò che è stato creato - diritto d'autore promuove la libertà di espressione! Nel dibattito in corso su come modernizzare il quadro dell'UE, ci sono alcuni che cercano di convincerci che il copyright è superata. Ci opponiamo con forza l'idea che questa libertà fondamentale non è adatto allo scopo oggi - la digitalizzazione non ha ridotto, ma aumentato la necessità di protezione del copyright. Oggi, ci troviamo insieme per chiedere ai nostri politici eletti a offrire il loro supporto per un sistema di copyright robusto che è alla base della diversità delle nostre culture e permette le molte differenze di opinioni per fiorire”.

Indipendenza economica degli autori è una garanzia della libertà di espressione

Marco Polillo, Presidente dell’Associazione Italina Editori, in ordine alla citata petizione afferma in una nota apparsa nel sito dell’Associazione del 29 aprile 2015: “La campagna nasce per coinvolgere l’opinione pubblica e il mondo del libro, dei quotidiani e dei periodici e riaffermare il diritto alla libertà d’espressione e la necessità di tutelare il diritto d’autore. Si vuole evidenziare il legame, storicamente evidente e attuale ancor oggi, tra diritto d’autore e libertà di espressione, proprio perché l’indipendenza economica degli autori –e degli editori- è garanzia di indipendenza e libertà. E’ tempo di far sentire, uniti, la nostra voce”

Il copyright viola la libertà di espressione

Fulvio Sarzana, avvocato e blogger, nel suo articolo Onu: il copyright web viola la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, in “Il Fatto Quotidiano”, 13 marzo 2015, ha riportato l’opinione di Frank La Rue, Rappresentante per la libertà d’espressione dell’ Onu, e di Farida Shaheed, Rappresentante per la cultura Onu. Sarzana ha così sintetizzato il pensiero di Farida Shaheed: la Shaheed “ha puntato il dito contro gli eccessi del copyright, soffermandosi diffusamente contro il blocco all’accesso ad internet per ragioni legate alla protezione del diritto d’autore, arrivando alla conclusione che questi blocchi siano contro la circolazione della cultura e che siano in grado di mettere in discussione i principi fondanti stabiliti dal primo comma dell’art 27 della ‘dichiarazione universale dei diritti dell’uomo’. […] L’impatto della normativa in materia di diritto d’autore sui diritti umani deve essere sempre valutato con attenzione e bilanciando i diritti alla diffusione delle informazioni. L’accesso alle fonti informative può essere limitato solo se è compatibile col diritto alla cultura, e se è strettamente necessario per la promozione del bene comune (quindi non privato).

Le eccezioni al copyright (ad esempio quelle relative all’educazione scientifica ed alle biblioteche), che consentono di poter prescindere dalla volontà dell’autore (molto più spesso di chi sfrutta economicamente il lavoro dell’autore in senso stretto) in tal senso risultano un aspetto fondamentale, necessario proprio per limitare tale impatto in modo che non diventi sproporzionato”. Sarzana ha ricordato altresì che successivamente alla posizione della Shaheed “A ruota è arrivata la presa di posizione della più importante organizzazione europea sui diritti alla libertà di espressione ed all’informazione, l’associazione Article19, che sul tema del blocco dell’accesso ad internet, già si è espressa in maniera molto negativa sempre a proposito del Regolamento Agcom in tema di diritto d’autore. (…)

Il blocco all’accesso di siti internet per ragioni di copyright diviene insomma inevitabilmente uno strumento di limitazione della libertà d’espressione e di blocco dei diritti alla scienza ed alla cultura, con buona pace di chi ritiene che possa essere uno strumento utile ad arginare la pirateria”.

Libertà di espressione nel web e copyright

Gli avvocati e blogger Bruno Saetta e Fulvio Sarzana hanno affrontato il tema specifico della compatibilità tra copyright e libertà di espressione nel web nel seminario “Diritto d’autore e libertà d’espressione in rete. In memoria delle libertà perdute”, la cui sintesi è riportata da Riccardo Marchetti nell’articolo Quando la tutela del copyright sul web lede la libertà di espressione, in Webmagazine, 18 aprile 2015.

Saetta in particolare evidenzia le peculiarità del web: “Il modello proposto da internet è multidirezionale. Permette la coesistenza di tanti tipi di business diversi, così ognuno può scegliersi quello che preferisce. In questo modo l’autore può dialogare direttamente col pubblico. Bisogna valorizzare le peculiarità di questo nuovo mezzo di comunicazione”. Proprio per questa sua multidirezionalità, secondo Saetta, il web non piace all’industria del copyright, che invece “segue un modello unidirezionale e, con la scusa della lotta alla pirateria, sta cercando di limitarlo per poterlo controllare”. Per gli autori è dunque particolarmente complicato tutelare il diritto d’autore sul web senza, al contempo, ledere il diritto alla libertà di espressione. Infatti, come spiega Sarzana: “Il copyright è incentrato sulla protezione della copia e qualsiasi attività compiuta su internet ne genera una. Quando si apre una pagina web, il nostro browser genera una copia cache della stessa. Anche questa sarebbe una violazione del diritto d’autore, non lo è solo grazie a una direttiva europea che l’ha inserita tra le utilizzazioni libere, l’unica che i Paesi membri sono obbligati a considerare tale”.