La privatizzazione delle ferrovie garantisce un miglioramento dei servizi per gli utenti

Privatizzare per potenziare i servizi

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio ha annunciato la procedura di privatizzazione delle Ferrovie dello Stato Italiane che prevede di “eliminare le attuali distanze tra i servizi ad alta velocità e i servizi ai pendolari”.
La dichiarazione è stata riportata nell’articolo di Fabrizio Salvatori dal titolo Ferrovie dello Stato, pioggia di critiche da parte di Cgil, Prc, M5S contro la privatizzazione: “A rimetterci saranno gli utenti” in data 23 novembre 2015 sul sito web “controlacrisi.org”.
“La privatizzazione è un mezzo, non un fine. E il fine è quello di migliorare il servizio ai passeggeri”.
Queste sono state le parole del ministro in occasione di un videoforum su “Repubblica TV”, riportate il 3 dicembre2015 dal sito internet dell’agenzia di stampa “Agi.it” intitolato FS: Delrio, privatizzazione un mezzo; non serve a fare cassa. A proposito della privatizzazione ci sono ancora passi da fare, in particolare per il trasporto regionale e il trasporto merci. Delrio specifica inoltre che occorrono investimenti per colmare questi ritardi.
“La privatizzazione non serve a far cassa”, continua il ministro difendendo le prerogative del governo, “anche perché sarebbe una cassa esigua per il debito italiano, ma serve a mettere al centro il passeggero, a potenziare i servizi e a sostenere un piano industriale per mettere al centro queste cose”.

Un primo passo per migliorare i servizi

Marco Ponti, economista esperto di trasporti e professore del Politecnico di Milano, ha sostenuto la necessità di una revisione radicale della politica ferroviaria italiana: “Privatizzare Ferrovie è utile anche sul piano sociale”.
A riferirlo è stato l’articolo di Stefano Minnucci intitolato L’economista Ponti: “Privatizzare Ferrovie è utile anche sul piano sociale” sul sito web “Unita.tv” in data 23 novembre 2015.
L’obiettivo del governo - riferisce l’articolo - è lo stesso di quello della privatizzazione di Poste Italiane: rendere più produttive le proprie aziende.
Ponti giudica molto positivamente questa scelta in quanto rappresenta una condizione necessaria al fine di aumentare la produttività e ridurre la spesa pubblica inefficiente:
“Fare cassa in questo momento può essere utile anche sul piano sociale: ogni soldo destinato alle ferrovie, infatti, è sottratto ad altri servizi sociali. Basti pensare che Ferrovie costa ai contribuenti una cifra elevatissima: 7 miliardi all’anno solo per investimenti e sussidi all’esercizio, per non parlare degli altri 4 e mezzo relativi a un fondo speciale per le pensioni. Non si può continuare su questa strada. Anche perché molte delle spese sostenute dal gruppo lasciano qualche dubbio in termini di efficienza ed efficacia. Tanti investimenti sulle nuove linee sono stati affidati molti anni fa senza gara e i costi extra per la loro realizzazione sono risultati più alti di quanto avvenuto in altri Paesi. […] La privatizzazione dei servizi è un primo passo molto importante”.
In merito alla scelta di Delrio di separare da FSI la proprietà della rete ferroviaria in modo tale da mantenerla pubblica , Ponti ha ritenuto “giustissimo separare i servizi dalla rete. Questa privatizzazione"- continua l’economista - “può essere un’importante occasione per farlo. Sarebbe un primo passo per migliorare i servizi”.
La dichiarazione è stata riportata dall’articolo di Stefano Minnucci intitolato L’economista Ponti: “Privatizzare Ferrovie è utile anche sul piano sociale” sul sito web “Unita.tv” il 23 novembre 2015.

La privatizzazione è un “regalo ai ricchi”

Paolo Ferrero, segretario del Partito di Rifondazione Comunista, ha espresso la propria posizione in merito alle decisioni del governo in materia di privatizzazione delle Ferrovie dello Stato italiane. Come scrive il politico in una nota, i primi a subire danni dovuti alle procedure di privatizzazione delle ferrovie saranno gli utenti dei trasporti regionali: “La privatizzazione delle FS è l’ennesima svendita dei gioielli di famiglia: Renzi usa i soldi per salvare servizi e welfare a chi ne ha bisogno, toglie risorse allo Stato solo per fare un regalo ai ricchi. Ricordiamo che si tratta di un’azienda in attivo, e la privatizzazione non farà altro che convogliare nuove risorse sull’alta velocità mentre di sicuro non saranno fatti investimenti per i pendolari e trasporti regionali, che continuano a versare in condizioni disastrose”. La notizia è stata riportata nell’articolo di Fabrizio Salvatori dal titolo Ferrovie dello Stato, pioggia di critiche da parte di Cgil, Prc, M5S contro la privatizzazione: “A rimetterci saranno gli utenti” in data 23 novembre 2015 sul sito web “controlacrisi.org”.

Il progetto di privatizzazione non garantisce le aspettative degli utenti

Le parole di Delrio sulle modalità di privatizzazione del gruppo FSI non hanno convinto i sindacati che hanno dato la loro bocciatura alla manovra promessa dal governo.
La notizia è stata riportata in data 3 dicembre 2015 da un articolo del sito internet dell’agenzia di stampa “Agi.it” intitolato FS: Delrio, privatizzazione un mezzo; non serve a fare cassa.
Il progetto del ministro dei trasporti, secondo il sindacato FIT-CGIL (Federazione Italiana dei Trasporti), non garantisce lo sviluppo del settore, pregiudicando il processo di miglioramento del gruppo e potrebbe persino comportare rischi per la stessa società.
Il segretario generale della FIT-CISL Giovanni Luciano, dopo l’incontro con Delrio, ha potuto riferire la posizione del proprio sindacato nel ritenere al sicuro la società soltanto sotto il controllo statale: “Noi siamo d’accordo che la rete resti pubblica, ma se si privatizza Trenitalia avremo grosse difficoltà ad essere d’accordo anche se non mi è sembrato che Delrio sia su questa posizione”.
Il segretario generale della FILT-CGIL Franco Nasso ha sollevato forti dubbi sulla questione, dichiarando che il governo, con i suoi eccessivi annunci, ha creato grande confusione: “Cosa succede dell’integrità aziendale? Il 40 % di cessione prevede lo scorporo di RFI con tutti i danni conseguenti per la tenuta dell’intero gruppo? Il governo chiarisca le reali intenzioni sulla privatizzazione del gruppo FSI”.
Nella notizia riportata il 23 novembre 2015 nell’articolo di Fabrizio Salvatori dal titolo Ferrovie dello Stato, pioggia di critiche da parte di Cgil, Prc, M5S contro la privatizzazione: “A rimetterci saranno gli utenti” sul sito web “controlacrisi.org” Nasso sostiene che la società non ha motivo di essere privatizzata perché ha mantenuto la sua efficienza sotto il controllo statale: “Negli ultimi anni i risultati sono positivi e l’integrità del gruppo è stato l’elemento fondamentale. Il processo di risanamento ha funzionato ed i lavoratori e il sindacato hanno fatto fino in fondo la loro parte”.
Il dirigente sindacale ribadisce l’incapacità del governo a comprendere la reale situazione di FSI: “C’è un problema di mancata corrispondenza tra le aspettative degli utenti del trasporto regionale ed il servizio offerto. […] Questo fondamentale servizio universale per essere erogato ha bisogno del contributo pubblico perché senza risorse la promessa di miglioramento del servizio, basata sulla privatizzazione, non potrà mai essere realizzata”.