"Dai cartellini identificativi, alla mail aziendale, fino ai sistemi di videosorveglianza e geolocalizzazione: qualunque ordinaria attività aziendale comporta l’eventualità che il dipendente possa lasciare traccia dei propri dati sensibili. Occorre quindi un sistema di regole certe e ben definite che consenta al dipendente o al collaboratore di proteggere la propria sfera personale. Tutto quello, che ad oggi, non sussiste. Sebbene il tema privacy e lavoro sia dibattuto da tempo, la riforma dell’articolo 4 dello Statuto dei lavoratori […] pare aver riacceso una scintilla che rischia di tramutarsi in un vero e proprio falò, viste le incertezze normative e interpretative che si prospettano. […] Con la riforma in corso si opterà per una forte apertura verso i controlli sugli impianti e sugli strumenti di lavoro e verso l’utilizzo delle informazioni ottenute, il cui uso di fatto diventa legittimo semplicemente previa consegna di un documento informativo per dipendenti interessati” (Serena Santagata, Privacy e lavoro in bilico tra esigenze di tutela e innovazione, “bollettinoadapt.it”, 19 giugno 2015).