Poiché l’obiettivo del nazionalismo palestinese è non permettere l’esistenza dello Stato d’Israele, la soluzione dei due Stati è destinata a fallire

Conflitto ideologico-religioso

Nell'articolo Ecco perché la soluzione dei due stati 'deve' fallire, pubblicato da israele.net il 17 maggio del 2012, Moshe Dann, scrittore e giornalista israeliano, sostiene la tesi secondo cui i continui fallimenti del 'processo di pace' tra israeliani e palestinesi possono essere compresi solo se si interpreta il conflitto israelo-palestinese non come un conflitto territoriale bensì come un conflitto di natura sostanzialmente ideologico-religiosa.
All'accusa di Sionismo che i palestinesi rivolgono agli ebrei nazionalisti più intransigenti, Moshe Dann ribatte accusando gli arabi palestinesi di “palestinismo” , che egli definisce come quel “programma terroristico” nato con la fondazione dell'OLP nel 1964. Secondo Moshe Dann, il palestinismo è quell'ideologia religiosa che giustifica la jihad armata contro lo “Stato d'Israele in quanto storica patria nazionale del popolo ebraico” - Stato d'Israele la cui nascita nel 1948 è per il palestinismo una nakba (catastrofe). Da ciò è possibile comprendere perché la soluzione a due Stati è destinata inevitabilmente a fallire. Fino a quando il conflitto israelo-palestinese sarà sostanzialmente un conflitto ideologico del palestinismo contro il sionismo, l'idea di uno stato palestinese indipendente accanto a uno Stato ebraico non può che fallire, in quanto l'obiettivo del nazionalismo palestinese è quello di “non permettere l'esistenza dello Stato d'Israele” e di costituire un grande Stato arabo musulmano. Moshe Dann conclude così il suo intervento: “Accettare Israele significherebbe la fine della Rivoluzione Palestinese: un tradimento in termini nazionali e un’eresia in termini islamici. In questo contesto, per i palestinesi e per gran parte dei musulmani il 'processo di pace' non è che una metafora della sconfitta”.