Globalizzazione economica

Le politiche neoliberiste del Fondo Monetario Internazionale hanno acuito il divario globale tra paesi ricchi e poveri e tutelato gli interessi della finanza

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PRO\VERSI

L'economista premio Nobel Joseph Stiglitz pubblica nel 2002 La globalizzazione e i suoi oppositori, in cui viene duramente criticato l'orientamento neoliberista che la globalizzazione economica ha assunto grazie anche alle politiche ideologiche del Fondo Monetario Internazionale che, tutelando gli interessi del capitale finanziario, hanno acuito il divario globale tra paesi ricchi e poveri.
Se la globalizzazione in sé, intesa come crescente interconnessione tra i popoli nel mondo e come progressiva estensione del libero mercato all'intero globo, è un fenomeno né negativo né positivo, le conseguenze negative della globalizzazione derivano dai rapporti globali di potere che le istituzioni sovranazionali, e non democratiche, rappresentano.
Sia nella crisi dell'est-asiatico sia nella recessione dell'economia russa dopo la fine dell'Unione Sovietica si rinviene una corresponsabilità del Fondo Monetario Internazionale che, rendendo dipendenti le concessioni creditizie da riforme neoliberiste, quali l'abolizione dei controlli sui movimenti di capitali e affrettate privatizzazioni, ha rappresentato gli interessi del capitale finanziario a discapito delle popolazione dei paesi in crisi.


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