Molti progetti della Banca Mondiale per la cooperazione allo sviluppo sono realizzati con il preciso intento di tutelare gli interessi dei Paesi più ricchi, favorendo le logiche del libero mercato e promuovendo incentivi e finanziamenti per le imprese multinazionali che hanno specifiche convenienze nell’operare nei Paesi poveri. A sostenere e criticare questo atteggiamento sono in larga parte le Organizzazioni Non Governative che operano nei Paesi beneficiari degli interventi per lo sviluppo.
A fare le spese della parzialità delle strategie della Banca Mondiale sono invece le comunità locali, che vengono scavalcate nei loro diritti fondamentali per favorire i privilegi economici del mondo occidentale. Le numerose denunce nei confronti di questa istituzione finanziaria sono state mosse a seguito di alcuni fenomeni quali l’appropriazione selvaggia delle terre, la corruzione dei governi locali che fanno accordi con i Paesi più ricchi e il mancato rispetto dei diritti umani nell’attuazione dei progetti di sviluppo.
La critica principale è rivolta alla presunta mancanza di controllo da parte della Banca Mondiale sugli effetti collaterali di queste politiche di aiuto allo sviluppo.