Le prove INVALSI potrebbero creare delle gerarchie tra le scuole in base al punteggio ottenuto dagli alunni. Questo contribuirebbe a creare delle scuole di serie A e di serie B e a finanziare economicamente gli istituti che hanno avuto migliori risultati, penalizzando le scuole più “deboli”. Questa logica incentiva la concorrenza. L'effetto è che, anziché garantire uguali opportunità agli istituti, si accentua il divario tra le scuole.
Conseguentemente, se le prove INVALSI valutano indirettamente anche i docenti, i risultati dei test contribuiranno a giudicare la professionalità dell'insegnante e a definire in base ai risultati l'efficacia dell'azione didattica e formativa, creando una gerarchia tra i docenti, in cui avranno la meglio non i più meritevoli ma coloro che corrispondono ai criteri valutati dall'INVALSI.