L’insicurezza delle centrali nucleari è da sempre ribadita da più parti. Categorica è in merito la posizione di Legambiente e Greenpeace che ritengono il nucleare insicuro. Il problema sicurezza è più che mai attuale anche in realtà in cui la tecnologia nucleare è nota e applicata da tempo.
L’insicurezza delle centrali nucleari europee, come sottolineato da Peppe Croce su “Focus.it” del 15 ottobre 2012, è emersa a seguito dei cosiddetti “stress test” compiuti a seguito dell’incidente di Fukushima: “I risultati sono abbastanza chiari: su 145 reattori ben 54 sono stati costruiti senza prendere in considerazione il rischio sismico in maniera scientificamente sufficiente” (Peppe Croce, Le centrali europee non sono sicure, “Focus.it”, 15 ottobre 2012). Situazione analoga negli Stai Uniti; in un articolo del “The Huffington Post” (Tom Zeller, Flood Threat To Nuclear Plants Covered Up By Regulators, NRC Whistleblower Claims, 14 settembre 2012) un ingegnere della Nuclear Regulatory Commission rivela che la diga a monte dei tre reattori della centrale nucleare di Oconee (South Carolina) potrebbe provocare una seconda Fukushima.
Intervista al prof. Angelo Baracca, del 16 lulgio 2016
Favorevole alla tesi secondo la quale le centrali nucleari non sono sicure, il prof. Angelo Baracca, nell'intervista rilasciata alla redazione Pro\Versi, afferma: "Negli anni Settanta il rapporto Rasmussen prevedeva una probabilità trascurabile del verificarsi di incidenti nucleari, ma venne presto contraddetto dall'incidente di Harrisburg del 1979. Nei successivi 35-40 anni si sono verificati ben 5 incidenti nucleari gravissimi, tenendo conto che a Fukushima si è verificato il meltdown in 3 reattori più un incidente molto grave ad una piscina di disattivazione del combustibile esaurito, che non era mai stato previsto. Una frequenza statistica della probabilità di un incidente grave ogni 7-8 anni. Le conseguenze di un incidente grave perdurano almeno per decenni. A Chernobil dopo 30 anni rimangono vastissime zone ufficialmente inabitabili. A Fukushima dopo 5 anni si continuano a raffreddare i reattori e a riversare acqua radioattiva nel mare. Oggi, in assenza del rilancio del nucleare, si prolunga l'attività dei reattori funzionanti aumentando le probabilità di incidenti".