I sostenitori del nucleare di nuova generazione evidenziano innanzitutto il beneficio climatico: l’energia atomica è una fonte a emissioni quasi nulle di gas serra durante l’operatività, caratteristica che la pone sullo stesso piano di rinnovabili come eolico e solare in termini di impatto sul riscaldamento globale. In uno scenario mondiale in cui la domanda di energia continua a crescere e le emissioni di CO₂ legate ai combustibili fossili raggiungono record storici (35,5 miliardi di tonnellate nel 2023), “non abbiamo il lusso di escludere alcuna tecnologia pulita se vogliamo davvero contrastare il cambiamento climatico”, afferma l’Executive Director dell’IEA Fatih Birol. Lo stesso Birol ha dichiarato senza mezzi termini che senza il contributo dell’energia nucleare non c’è chance di centrare in tempo gli obiettivi climatici concordati a livello globale. Questa posizione poggia anche sulle evidenze numeriche: in molte economie avanzate le rinnovabili variabili (sole e vento) stanno crescendo rapidamente ma non abbastanza da soppiantare il ricorso alle fonti fossili. Basti pensare che a livello mondiale oltre il 70% dell’energia primaria è ancora di origine fossile, esattamente come 30 anni fa. Paesi come Cina, India e Indonesia stanno addirittura aumentando la capacità a carbone (oltre 180 GW di nuove centrali in costruzione in questi tre Paesi) e perfino in Europa la chiusura del nucleare tedesco ha portato a un maggiore uso di lignite e nuovi impianti a gas. I favorevoli sostengono dunque che il nucleare possa dare un contributo determinante alla decarbonizzazione in sinergia con le rinnovabili: una strategia integrata che unisca energia eolica, fotovoltaica, idroelettrica e nucleare permetterebbe di coprire sia la domanda di punta sia il baseload, senza emissioni e riducendo la dipendenza dalle fonti fossili. Del resto, la stessa Unione Europea ha riconosciuto il potenziale ruolo “verde” dell’atomo, includendolo (seppur con rigidi criteri) nella tassonomia delle attività sostenibili: la decisione, confermata nel 2025 dalla giustizia europea, si basa sul fatto che la generazione nucleare ha emissioni di CO₂ prossime allo zero e può garantire una fornitura stabile là dove le sole rinnovabili non bastano. Il nucleare è quindi visto come complementare alle fonti pulite intermittenti: per limitare il riscaldamento globale a +1,5 °C servono immense quantità di elettricità decarbonizzata e sarebbe miope rinunciare a priori a una tecnologia collaudata che già oggi fornisce circa il 25% dell’elettricità carbon-free mondiale. Anche dal punto di vista della sicurezza energetica, l’atomo di nuova generazione viene considerato un alleato strategico della transizione: l’Alleanza europea per il nucleare (a cui aderiscono 14 Paesi UE, tra cui la Francia capofila e l’Italia dal 2025) punta proprio a promuovere il ruolo dell’energia nucleare nel mix futuro “al pari delle altre fonti” per conseguire gli obiettivi climatici, in nome della neutralità tecnologica. L’umanità non può permettersi di escludere alcuna opzione a zero emissioni nella corsa contro il tempo per azzerare le emissioni nette entro il 2050. Ogni tecnologia pulita – rinnovabili, stoccaggi, efficienza energetica e anche nucleare avanzato – dovrà contribuire in maniera complementare. Come ha sintetizzato Fatih Birol: “Le rinnovabili devono avere un ruolo primario, ma abbiamo bisogno anche del nucleare, specialmente nei Paesi in cui non vi è sufficiente potenziale rinnovabile”. Ignorare questa possibilità, secondo i favorevoli, equivarrebbe a “fare un torto ai nostri figli ideologizzando la tecnologia”, rifiutando dogmaticamente uno strumento che potrebbe invece accelerare la decarbonizzazione senza compromettere gli ecosistemi (in virtù delle sue emissioni nulle). Questa prospettiva, quindi, inquadra il nucleare di nuova generazione come una soluzione green (nel senso di sostenibile dal punto di vista climatico) e come un tassello fondamentale per garantire energia pulita, affidabile e in grandi quantità in un futuro libero dai combustibili fossili.
Madeleine Maresca, 4 dicembre 2025