Coloro che ritengono infondata la tesi della malattia di Putin fanno leva anzitutto sulle posizioni ufficiali e sulle valutazioni delle intelligence occidentali, che convergono nel negare qualsiasi evidenza di un problema serio di salute. Ogni qualvolta un rumor ha preso piede, il Cremlino è intervenuto immediatamente e con forza per smentirlo. Già nel marzo 2022 – a poche settimane dall’invasione dell’Ucraina, quando iniziarono a circolare ipotesi sullo stato di salute di Putin – il portavoce Dmitry Peskov dichiarò all’agenzia “AP” che la salute del presidente era “eccellente”, definendo letteralmente “assurdità” le voci in senso contrario. Da allora Peskov ha più volte ripetuto ai media che “va tutto bene con la salute di Putin”, bollando i rumor come fake news orchestrate dai servizi ucraini o anglosassoni per delegittimare Mosca. Queste dichiarazioni non sono semplici frasi di circostanza: provengono dal più stretto collaboratore comunicativo di Putin e impegnano la credibilità del Cremlino. Sergei Lavrov, ministro degli Esteri e figura istituzionale di primo piano, in un’intervista a “TF1” nel maggio 2022 fu altrettanto netto: “non credo che persone sane di mente possano vedere in questo uomo segni di qualche malattia o malessere”, aggiungendo che Putin “appare in pubblico ogni giorno”. Lavrov sottolineò che Putin continuava a parlare, incontrare funzionari e che le speculazioni erano “sulla coscienza di chi le diffonde”. Questa è la linea costante: negare recisamente. Quando a fine ottobre 2023 un canale Telegram anonimo (General SVR) ha diffuso la voce di un presunto arresto cardiaco notturno di Putin, il Cremlino non si è limitato a tacere: Peskov l’ha definita “una bufala assurda”, assicurando che il presidente “era in forma e stava bene”. Per i contrari, queste prese di posizione pubbliche – così categoriche – indicano che non c’è alcun segnale interno di emergenza sanitaria. Se Putin fosse davvero malato grave, probabilmente il Cremlino eviterebbe dichiarazioni assolute che potrebbero poi ritorcersi contro la sua credibilità. Invece Peskov e il governo sono netti nel negare problemi di salute: “giudicate voi dalle sue apparizioni”. E in effetti, Putin continua ad apparire regolarmente in pubblico: ha presieduto lunghe riunioni televisive, colloqui con leader stranieri (seppur al famoso tavolo lungo per precauzioni sanitarie), discorsi in occasioni ufficiali e visite sul campo (come nell’annessione delle regioni ucraine occupate, settembre 2022, o i viaggi a Mariupol e Rostov nel 2023). Ogni volta appare lucido e padrone di sé, senza esitazioni nelle parole né segni visibili di sofferenza acuta. Un altro elemento chiave è l’analisi delle intelligence occidentali, che dispongono di mezzi sofisticati per monitorare la salute dei leader stranieri (dalle intercettazioni alle immagini satellitari delle cliniche). Finora, queste agenzie hanno smentito qualsiasi riscontro di malattie. Emblematica è la frase del direttore CIA William Burns al Forum di Aspen (luglio 2022): “Ci sono molti rumor sulla salute di Putin, ma per quanto possiamo dire è fin troppo sano”. Questa affermazione, volutamente ironica, provenendo dal capo della spia statunitense più informato sulla Russia, vale molto agli occhi dei contrari: la CIA non avrebbe interesse a coprire Putin, anzi se ci fossero segnali li userebbe per propaganda. Il fatto che Burns abbia ridicolizzato le voci implica che non hanno nulla di concreto in mano. Anche dal Regno Unito arrivano conferme: Richard Moore, capo dell’MI6, ha dichiarato (luglio 2023) di voler smentire i rumor su Putin e che “non c’è alcuna prova che stia male”, definendo queste dicerie “solo fuffa” (Moore ha addirittura scherzato sul fatto che Putin fosse passato “troppo tempo su TikTok” a leggere fake). Inoltre, medici e specialisti indipendenti hanno spesso frenato le speculazioni diagnostiche a distanza: la testata tedesca “DW” ha raccolto pareri di dottori secondo cui “fare diagnosi da un video è impossibile e poco etico”, e finché Putin non mostra sintomi chiari e persistenti non si può affermare nulla di certo. In sintesi, chi sostiene questa visione argomenta che nessuna fonte autorevole e neutrale ha confermato problemi di salute a Putin. Al contrario, tutte le istituzioni rilevanti (Cremlino, agenzie occidentali) ripetono che “non c’è nulla che non vada”. Putin stesso mantiene un programma intenso: ad esempio nell’ottobre 2023 ha viaggiato in Cina e in due città russe nel giro di pochi giorni, senza apparenti difficoltà. Questo non è il comportamento di un malato grave. Dunque, la spiegazione più semplice è la più probabile: Putin è in condizioni pressoché normali per la sua età, e le voci sono solo voci.
Nina Celli, 7 ottobre 2025