La presunta contraddizione tra il rispetto dei principi garantisti e l’efficienza dipende, secondo i sostenitori del modello garantista, dalle anomalie del sistema processuale italiano. In primo luogo quella della preferenza del sistema orale, che allunga i tempi processuali a causa delle difficoltà logistiche di presentare i testimoni con interventi e domande da più parti. La seconda anomalia deriva dalla legge sulla prescrizione, che negli altri paesi viene ancorata nel momento del primo atto giudiziario. Ciò esclude che l'imputato tragga qualche vantaggio dal prolungamento del processo nella speranza di salvarsi dall’applicazione di una sentenza di condanna. Peraltro un processo rapido deve comunque consentire all’imputato di difendersi e anche di difendere la sua reputazione in tempi ragionevoli. Va, inoltre, detto che quando si parla di “ragionevole durata”, si deve intendere non la semplice durata del processo, ma la durata del giusto processo, ovvero di un processo che rispetti le garanzie. Bisogna, in altre parole, essere certi che la velocità del processo non metta in discussione il sistema delle garanzie.