Strategia della decrescita felice

Il problema non è quanto si produce ma come e per chi. Non si tratta di negare la crescita ma di regolarla secondo i bisogni umani e non del profitto

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PRO\VERSI

La critica più frequente alla decrescita proveniente da una parte della sinistra marxista (che sul tema è sostanzialmente spaccata) è che l’opposizione tra crescita e decrescita sia in realtà una falsa opposizione. Le questioni determinanti sono il controllo e la natura della produzione, non la sua quantità, e si deve dunque saper operare una distinzione fra crescita oggettivamente utile all’umanità e crescita funzionale esclusivamente alla logica del profitto delle imprese.
L’aumento della produttività del lavoro non è un fatto negativo di per sé e non deve essere demonizzato: anzi, esso, in determinati momenti storici, ha reso possibile una diminuzione degli orari di lavoro e una maggiore accessibilità ad alcuni beni essenziali prima limitati solamente ad una parte ristretta della popolazione. Il problema fondamentale è il riuscire a ricondurre la logica produttiva sotto un piano ordinato e razionale rispondente alla concretezza dei bisogni umani e non alle esigenze del profitto.


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