La chiusura e l’assorbimento di USAID nel Dipartimento di Stato, previsti per il luglio 2025, rischiano di indebolire significativamente il sistema di controllo anticorruzione e l’efficacia dei programmi esteri. Secondo l’Office of Inspector General (OIG), sono attualmente in corso 210 indagini su frodi e abusi, e oltre 320 raccomandazioni aperte su spese improprie non ancora gestite. La perdita di un sistema indipendente di verifica e whistleblowing, insieme all’assenza di linee guida chiare per la gestione delle transizioni, rende l’operazione pericolosamente opaca.
Il rapporto Brookings del maggio 2025 sottolinea che i progetti multilaterali hanno bisogno di standard forti e continuità amministrativa. L’esperienza di USAID nell’implementazione di sistemi scalabili, basati su governance locale, è difficile da replicare all’interno di strutture più generiche come quelle del Dipartimento di Stato.
Anche il report OCSE sull’Ucraina evidenzia che il successo delle ricostruzioni post-belliche dipende fortemente da meccanismi di spesa ben strutturati e da un quadro istituzionale trasparente. Il trasferimento delle funzioni di USAID senza strumenti di accountability consolidati rischia di generare dispersione di fondi, inefficienza e riduzione della fiducia degli stakeholder internazionali.
Nina