Esistono già negli Stati Uniti programmi governativi che garantiscono una forma di assistenza sanitaria universale, anche se limitata a categorie specifiche della popolazione. Medicare, Medicaid e TRICARE offrono copertura rispettivamente agli anziani, ai cittadini a basso reddito, alle persone con disabilità e al personale militare attivo e in pensione. Questi programmi dimostrano che è possibile per lo Stato gestire un sistema di assistenza sanitaria efficiente e su larga scala. Secondo l’esperta economica Kimberly Amadeo, il sistema di assicurazione sanitaria nazionale è una delle possibili forme di copertura universale. In questo modello, lo Stato raccoglie i contributi dei cittadini attraverso le imposte e li utilizza per finanziare cure mediche erogate da strutture private. I costi amministrativi sono minori perché vi è un solo gestore assicurativo, e il governo ha una maggiore capacità negoziale per abbassare i prezzi dei servizi sanitari. Paesi come Canada, Taiwan e Corea del Sud adottano con successo questo sistema. Medicare, ad esempio, è un programma federale che garantisce assistenza sanitaria alle persone dai 65 anni in su, nonché a chi soffre di disabilità o insufficienza renale terminale. Nel 2023, il premio mensile standard per la parte B (cure generali) era di $164,90. La parte A, che copre ricoveri ospedalieri, assistenza infermieristica, cure domiciliari e hospice, non prevede generalmente un premio mensile. Secondo i dati governativi, oltre 65 milioni di persone risultano iscritte a Medicare. Medicaid, invece, fornisce assistenza a milioni di cittadini americani in difficoltà economica, tra cui adulti, bambini, donne incinte, anziani e disabili. Il programma è gestito congiuntamente dai governi statali e federale. Nel novembre 2022, gli iscritti a Medicaid erano oltre 84 milioni. Se il governo è già in grado di garantire assistenza sanitaria a una fascia così ampia della popolazione – tra il 36% e il 50% – allora, secondo i sostenitori della riforma, dovrebbe e potrebbe estendere questa copertura all’intera cittadinanza. Tutti, infatti, hanno il diritto di vivere una vita sana e dignitosa, indipendentemente dalla condizione economica.