Un aspetto spesso trascurato nel dibattito riguarda le conseguenze ambientali e sociali dell’estrazione aurifera. Se gli Stati Uniti (o altri paesi) decidessero di tornare a uno standard aureo, la domanda di oro aumenterebbe significativamente, provocando un’espansione delle attività minerarie. Tuttavia, l’estrazione dell’oro è una delle industrie più inquinanti al mondo. Le miniere d’oro sono responsabili di deforestazione massiccia, contaminazione dei suoli e delle acque con metalli pesanti come il mercurio e il cianuro, e distruzione degli habitat naturali. Spesso le miniere si trovano in territori abitati da popolazioni indigene, che subiscono sfratti forzati, violazioni dei diritti umani e devastazioni culturali. Secondo le organizzazioni ambientaliste e i rapporti delle Nazioni Unite, l’aumento della domanda di oro comporterebbe un impatto ecologico e sociale devastante. In questo senso, il ritorno allo standard aureo potrebbe apparire anacronistico e incoerente con gli obiettivi globali di sostenibilità ambientale e giustizia sociale. In un mondo che cerca di ridurre le emissioni e proteggere la biodiversità, basare l’intero sistema finanziario su un metallo fisico ad alto impatto ambientale risulterebbe difficilmente giustificabile.