Nel sistema attuale, basato su moneta fiat, il governo può creare moneta dal nulla. Dal 1971 in poi, l’offerta di moneta negli Stati Uniti è passata da 48,6 miliardi a oltre 5,2 trilioni di dollari nel 2020. Con lo standard aureo, questo sarebbe stato impossibile, poiché ogni dollaro emesso avrebbe richiesto una quantità equivalente di oro nelle riserve. Questo rappresenta un vincolo concreto al potere dello Stato, in particolare alla sua capacità di espandere la spesa pubblica. Il giudice della Corte Suprema Stephen Field (in carica tra il 1863 e il 1897) sosteneva che la legalizzazione della carta moneta come valuta legale portasse il governo verso un potere illimitato, distruggendo i confini costituzionali tra autorità centrale e libertà individuale. Secondo lui, senza quei limiti, il sistema si sarebbe trasformato in un governo centralizzato e oppressivo. Inoltre, la moneta fiat permette al governo di finanziare il deficit emettendo titoli del Tesoro acquistati dalla Federal Reserve con nuova moneta. Questo meccanismo ha fatto esplodere il debito pubblico: tra il 1971 e il 2019, il debito è cresciuto di oltre il 5.500%, da 406 miliardi a 22,8 trilioni di dollari. In parallelo, la base monetaria è aumentata di oltre il 2.600%. Il rapporto debito/PIL è passato dal 35,6% del 1971 al 107,7% del 2020.