Secondo i sostenitori dello standard aureo, la possibilità di stampare moneta senza limiti ha portato a politiche monetarie irresponsabili, come il mantenimento di tassi di interesse artificialmente bassi tra il 2001 e il 2006. Questo ha contribuito a gonfiare la bolla immobiliare che ha innescato la Grande Recessione. La risposta alla crisi è stata un’ulteriore espansione monetaria: la Federal Reserve ha iniettato oltre 2 trilioni di dollari nel sistema finanziario per salvare banche e istituzioni. Tuttavia, per molti analisti, questa è stata solo una toppa momentanea che ha aumentato il rischio di future bolle speculative. Dal 1971, gli Stati Uniti hanno affrontato almeno 13 crisi finanziarie, inclusi il crollo del 2008-09 e la recessione da pandemia del 2020. I fautori dell’oro vedono in questa sequenza di crisi una prova del fallimento della moneta fiat nel garantire la stabilità economica. Anche i dati sui redditi e sull’occupazione sembrano confermare questo declino. Tra il 1950 e il 1968, quando era ancora in vigore una forma di standard aureo parziale, il reddito mediano reale per gli uomini statunitensi cresceva del 2,7% l’anno. Tra il 1971 e il 2011, quella crescita si è ridotta allo 0,2%. Allo stesso modo, la disoccupazione media tra il 1944 e il 1971 era del 5%; tra il 1971 e il 2019, la media è salita al 6,1%.