L'idea di un'annessione della Groenlandia agli Stati Uniti ha incontrato una ferma opposizione sia da parte delle autorità locali che della popolazione groenlandese. Questo rifiuto è radicato in una forte volontà di autodeterminazione e nel desiderio di preservare l'identità culturale e politica dell'isola. Il Primo Ministro della Groenlandia, Jens-Frederik Nielsen, ha dichiarato inequivocabilmente: "Il Presidente Trump dice che gli Stati Uniti 'otterranno la Groenlandia'. Sia chiaro: gli Stati Uniti non la otterranno. Non apparteniamo a nessun altro. Decidiamo il nostro futuro". Questa affermazione sottolinea la determinazione del governo groenlandese a mantenere il controllo sul proprio destino politico. Inoltre, tutti e cinque i partiti rappresentati nel parlamento groenlandese hanno emesso una dichiarazione congiunta, affermando: "Noi — tutti i presidenti dei partiti — non possiamo accettare le ripetute dichiarazioni sull'annessione e il controllo della Groenlandia. Troviamo questo comportamento inaccettabile da parte di amici e alleati in un'alleanza di difesa". Questa unità tra le diverse forze politiche evidenzia un consenso trasversale contro l'idea di un'annessione. Dal punto di vista della popolazione, un sondaggio condotto nel gennaio 2025 ha rivelato che l'85% dei groenlandesi si oppone all'idea di diventare parte degli Stati Uniti, mentre solo il 6% è favorevole e il 9% è indeciso. Questi dati riflettono una chiara volontà popolare di mantenere l'autonomia e di perseguire eventualmente l'indipendenza completa. La questione dell'autodeterminazione è centrale nel dibattito. La Groenlandia, pur essendo una regione autonoma all'interno del Regno di Danimarca, ha il diritto, secondo il diritto internazionale, di determinare il proprio status politico. L'articolo 1 della Carta delle Nazioni Unite afferma il diritto dei popoli all'autodeterminazione, principio ribadito in numerose risoluzioni dell'Assemblea Generale. Pertanto, qualsiasi tentativo di annessione senza il consenso esplicito del popolo groenlandese sarebbe in violazione di tali principi. La recente visita del vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha suscitato ulteriori tensioni. Vance ha criticato la Danimarca per la gestione della sicurezza in Groenlandia e ha suggerito che l'isola trarrebbe maggiori benefici sotto la "protezione" degli Stati Uniti. Queste dichiarazioni sono state percepite come un'ingerenza negli affari interni della Groenlandia e hanno rafforzato la determinazione locale a resistere a pressioni esterne. L'opposizione politica interna all'annessione, quindi, è solida e radicata in una forte volontà di autodeterminazione. La popolazione e i leader politici groenlandesi sono uniti nel rifiutare qualsiasi tentativo di annessione, sottolineando il diritto dell'isola a determinare autonomamente il proprio futuro.
Nina Celli, 4 aprile 2025