Gli Stati Uniti dovrebbero mantenere l'embargo contro Cuba? (ProCon.org)
A Cuba il settore privato è inesistente, l'apertura del commercio aiuterebbe solo il governo. Gli USA colpiscono il governo cubano, ma aiutano i suoi cittadini
L'economia, al 90% di proprietà dello Stato, garantisce che siano il governo e l'esercito cubani a raccogliere i guadagni di un commercio aperto con gli Stati Uniti, e non i privati cittadini (Tony Karon, Do We Really Need an Embargo Against Cuba?, “Time”, 21 aprile 2010). Le aziende straniere che operano a Cuba devono assumere lavoratori attraverso lo Stato e i salari vengono convertiti in valuta locale e svalutati con un rapporto di 24:1, per cui un salario di 500 dollari diventa una busta paga di 21 dollari. Un lavoratore cubano ha dichiarato: "A Cuba è un grande mito che noi viviamo grazie allo Stato. In realtà è lo Stato che vive alle nostre spalle" (Richard E. Feinberg, The New Cuban Economy: What Roles for Foreign Investment, “brookings.edu”, dicembre 2012).
La politica statunitense consente ai familiari di visitare e inviare denaro ai parenti a Cuba, oltre a permettere viaggi per motivi umanitari ed educativi. Ogni anno oltre un miliardo di dollari in rimesse (denaro trasferito dall'estero) viene inviato alle famiglie cubane, soprattutto da parenti negli Stati Uniti (Mark P. Sullivan, Cuba: Issues for the 112th Congress, Congressional Research Service, “fpc.state.gov”, 6 novembre 2012). Il Congresso ha assegnato all'USAID un budget totale di 364 milioni di dollari tra l'anno fiscale 1996 e l'anno fiscale 2019 per promuovere la democrazia e i diritti umani a Cuba (Congressional Research Service, Cuba: U.S. Policy in the 116th Congress, “fas.org”, May 15, 2020).