Sostenibilità dell'ambientalismo

Il movimento ambientalista è anti-umano

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PRO\VERSI

Una critica molto diffusa nei confronti del movimento ambientalista è quella di sostenere politiche anti-umane. Questa accusa varia gradatamente da quella di dimenticare la “dignità” dell'uomo e di “metterlo in secondo piano”, dopo gli animali e dopo il resto della natura – i critici dell'ambientalismo politico spesso domandano cosa spinga ad occuparsi delle specie animali in via di estinzione e di parchi naturali quando ci si potrebbe occupare dei paesi del Terzo Mondo e della povertà – a quella di essere esplicitamente rivolta contro l'essere umano stesso.
Quest'ultima accusa viene spesso rivolta contro certe forme di ambientalismo radicale, a volte indicate col termine “ecofascismo”, caratterizzate dalla rivendicazione della necessità di azioni unilaterali ed invasive – o dall'invocazione di politiche autoritarie – per risolvere i problemi dell'ambiente. Particolarmente anti-umana, se non addirittura “antropofobica”, è, per i detrattori dell'ambientalismo, l'idea secondo la quale il pianeta Terra non potrebbe ospitare più di un miliardo di esseri umani, ed in virtù della quale sarebbe auspicato un drastico ridimensionamento della popolazione.


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