Compito della legge è quello di garantire libertà e autonomia preservando i diritti. Questa legge non andrebbe a intaccare l’attuale legislazione, ma ne rappresenta una significativa integrazione verso l’autonomia di chi soffre. Troppo spesso, infatti, non è il paziente a scegliere, ma sono altri per lui: “Le decisioni di fine vita sono decisioni personalissime e, in quanto tali, devono essere prese con la massima libertà dalla persona per sé stessa” (Fine vita, eutanasia e testamento biologico, “associazionelucacoscioni.it”, consultato il 9 giugno 2022). Nicola Stumpo (LEU), infatti ritiene che il ddl debba procedere perché è giusto mettere tutti in condizione di poter scegliere nel caso di malattie terminali per cui la scienza non ha soluzioni. Questo non autorizza a dimenticare tutte le altre possibilità: “Le cure palliative devono essere parte della sanità di tutto il Paese; non dobbiamo continuare a dire che esistono sacche di territorio in cui non ci sono le cure palliative; le cure palliative non sono in contrapposizione, ma sono uno dei percorsi” (Resoconto dell’Assemblea della Camera dei deputati, Seduta n. 613 di lunedì 13 dicembre 2021). La legge è quindi una possibilità in più che non sottrae alcun diritto. Secondo Lucia Annibali (IV), infatti, al malato va comunque assicurato il massimo ascolto e l’assistenza necessaria: “Con la legge oggi in discussione abbiamo cercato, dunque, di dare una disciplina organica alla morte volontaria medicalmente assistita, muovendoci all'interno del perimetro tracciato dalla Corte, senza prevedere in alcun modo trattamenti eutanasici. Deve essere chiaro che al malato va assicurato il massimo ascolto e tutta l'assistenza necessaria e che il suo non dovrà essere un gesto disperato di chi si sente abbandonato, bensì il frutto di una decisione che matura dentro un percorso di cura, nell'ambito del quale vengono prospettate al malato le alternative possibili, dove si accerta che non vi siano condizionamenti o abusi che facciano leva sul suo stato di vulnerabilità; un percorso che ha anche l'obiettivo di rimuovere le incertezze e i timori dei diversi soggetti coinvolti nel procedimento, evitando inerzie e ritardi di fronte a situazioni dolorose e cariche di sofferenza, come quelle contemplate nel testo normativo” (Resoconto dell’Assemblea della Camera dei deputati, Seduta n. 613 di lunedì 13 dicembre 2021). Cinzia Cogliati, 14 giugno 2022