L’impatto ambientale del nucleare sembra davvero conveniente se comparato con quello di fonti come il carbone o il gas naturale, ma per avere un quadro completo della sua efficacia è necessario il confronto anche con le fonti rinnovabili. Nello studio condotto da Manfred Lenzen (Life cycle energy and greenhouse gas emission of nuclear energy: A review, “sciencedirect.com”, 8 agosto 2008) è emerso che l’energia solare (fotovoltaica o termica) produce circa 90 grammi di CO2eq/KWh, valore comparabile con quello del nucleare. Il dato può sorprendere, ma in realtà i materiali necessari per la costruzione dei pannelli solari (come Silicio e Germanio) non sono di facile estrazione e hanno tempi di utilizzo piuttosto brevi. Il confronto però diventa molto più sbilanciato a favore delle rinnovabili se consideriamo l’eolico e l’idroelettrico, che producono tra i 15 e 25 grammi di CO2eq/KWh. A questo punto il nucleare sembra avere un impatto comparabile con quello delle rinnovabili, c’è però un fattore in più che lo sfavorisce: il tempo. Costruire una centrale nucleare, soprattutto quelle di grandi dimensioni, è una sfida ingegneristica che richiede anni di progettazione e anni di costruzione. Per le centrali di terza generazione, ad esempio, si stimano tra i 10 e i 14 anni per iniziare a produrre energia a pieno regime. Ciò significa che i primi risultati di una transizione energetica nella direzione nucleare non si vedranno prima di qualche decennio. A ciò va aggiunto che la vita media di attività di una centrale è stimata tra i 50 e i 60 anni, al termine dei quali saranno necessari difficili e costosi interventi per il suo smantellamento. Per le rinnovabili i tempi di costruzione si riducono sensibilmente. A parità di impatto ambientale le rinnovabili possono iniziare prima a risparmiare emissioni inquinanti (Elisa Terenghi, Energia Nucleare: pro e contro. Emissioni, costi e tempi, “iconaclima.it”, 17 marzo 2021). Arianna Armanetti - 13 aprile 2022
Autori citati:
Lenzen Manfred
- Docente in Ricerca sulla Sostenibilità presso l'Integrated Sustainability Analysis (ISA) presso la School of Physics dell'Università di Sydney