La Certificazione verde (o Green Pass) è uno strumento che vari governi europei hanno adottato per arginare la curva del contagio. Essa prevedeva l’avvenuta somministrazione del vaccino anti-SARS-Cov-2, con almeno una dose, oppure l’esecuzione di un test molecolare o antigenico con esito negativo (il primo valido 72 ore, mentre il secondo 48 ore), o ancora l’attestata guarigione. Secondo questa duplice alternativa, secondo i sostenitori della misura essa garantirebbe una protezione e una tutela a due livelli, sia individuale sia collettivo. Da una parte, chi è in possesso della Certificazione verde avendo eseguito un tampone con esito negativo sa di non essere affetto dal virus e quindi di non poter essere causa di contagio. Dall’altra, chi ha ricevuto la vaccinazione ha meno probabilità di sviluppare sintomatologia grave a seguito all’eventuale infezione, e soprattutto si ritiene sia meno contagioso. In particolare, il professor Massimo Clementi, direttore del laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’IRCCS dell’Ospedale San Raffaele afferma che la probabilità di un vaccinato di contagiare altre persone si riduce di almeno il 70% rispetto a quella di un non vaccinato (Covid-19: chi è vaccinato può contagiare come un non vaccinato?, “Fondazione Umberto Veronesi Magazine”, 23 novembre 2021). Questi fattori garantiscono una efficace tutela per la salute collettiva, in quanto diminuiscono il rischio di contagio in contesti sociali dove questo è più alto, e per la salute individuale, in quanto garantiscono al singolo soggetto una minore esposizione al virus.
Per tale ragione, a partire dal 15 ottobre 2021, nel rispetto di quanto stabilito dal D. L. 21/09/2021, n. 127 successivamente modificato dalla L. 19/11/2021, n. 165, è scattato l’obbligo Green Pass per accedere nei luoghi di lavoro per i dipendenti pubblici e privati. Il lavoratore che si presentava sul luogo di lavoro sprovvisto di certificazione era considerato assente ingiustificato senza diritto alla retribuzione, passibile di una sanzione amministrativa da 600 a 1.500 euro.Il provvedimento sull’estensione dell’obbligo di Green Pass nei luoghi di lavoro pubblici e privati, ha affermato Mario Draghi, presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana, era “necessario per continuare ad aprire il Paese” (Green pass obbligatorio, Draghi: decreto per continuare ad aprire Paese, “Adnkronos”, 17 dicembre 2021). Roberto Speranza, ministro della Salute, ritiene l’estensione del Green Pass sui luoghi di lavoro “un tassello molto importante nella strategia di contenimento del Covid […] Estendiamo con questo decreto l’utilizzo del green pass a tutto il mondo del lavoro pubblico e privato per due ragioni fondamentali: rendere questi luoghi più sicuri, perché il green pass è strumento di libertà, e rendere ancora più forte la nostra campagna di vaccinazione che ha numeri sempre più incoraggianti. […] Siamo convinti che questo decreto possa contribuire a dare ulteriore spinta a questa fase di ripartenza” (Ibidem).A fronte dell’innalzamento dei casi di COVID-19 nella variante Omicron, ritenuta più contagiosa delle precedenti, il governo italiano ha predisposto, a partire dal 6 dicembre 2021, un rafforzamento della Certificazione verde, denominandola Super Green Pass o Green Pass Rafforzato. Esso certifica l’avvenuta somministrazione con seconda dose di vaccino (valida per sei mesi) oppure con terza dose, mantenendo la propria validità in caso di avvenuta guarigione. Se in un primo momento il Green Pass Rafforzato veniva richiesto per viaggi europei, mezzi di trasporto, scuola e università, strutture sanitarie, attività e servizi, a partire dal 15 febbraio 2022 la Certificazione è stata resa obbligatoria anche sui luoghi di lavoro, sia pubblico sia privato, e per i cittadini over 50. Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato, il giorno precedente l’entrata in vigore della misura, che grazie alla campagna vaccinale “i tanti casi di Omicron non si sono trasformati in ospedalizzazioni”. Proprio a fronte di tali risultati dovuti all’aumentare di soggetti vaccinati, il governo ha deciso di incentivare ulteriormente la campagna vaccinale e di farlo tramite un rafforzamento delle misure, rendendo obbligatoria la Certificazione anche nei luoghi di lavoro per i cittadini over 50, considerati soggetti più a rischio (Covid. Speranza: “Green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro è la strategia giusta”. E su medici e infermieri: “No alla retorica degli eroi, rompere tetti di spesa”, “quotidianosanità.it”, 21 marzo 2022).La Certificazione verde incentiva la vaccinazione, pur non obbligando i cittadini a ricorrere ad essa. È il risultato di una collaborazione con la comunità scientifica, che riconosce nella vaccinazione l’arma più efficace contro il contagio e gli effetti più gravi della malattia. A conferma della validità di tale politica, risulta significativa l’indagine svolta dall’Istituto Superiore di Sanità datata 11 febbraio 2022: “Tra il 27 dicembre 2020 e il 9 febbraio 2022, sono state somministrate 131.548.249 dosi. Il tasso di ospedalizzazione standardizzato per età relativo alla popolazione di età ≥ 12 anni nel periodo 24/12/2021-23/01/2022 per i non vaccinati risulta circa sei volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da ≤ 120 giorni e circa dieci volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster. Il tasso di ricoveri in terapia intensiva standardizzato per età, relativo alla popolazione di età ≥ 12 anni, nel periodo 24/12/2021-23/01/2022 per i non vaccinati risulta circa dodici volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da ≤ 120 giorni circa venticinque volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster. Il tasso di mortalità standardizzato per età, relativo alla popolazione di età ≥ 12 anni, nel periodo 17/12/2021-16/01/2022, per i non vaccinati risulta circa nove volte più alto rispetto ai vaccinati con ciclo completo da ≤ 120 giorni e circa ventitré volte più alto rispetto ai vaccinati con dose aggiuntiva/booster” (Istituto Superiore di Sanità, Covid-19: sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale, 9 febbraio 2022, p.4).
Alice Fontana, Veronica Scudieri, Emma Traversi - 5 aprile 2022
Autori citati:
Clementi Massimo
- direttore del laboratorio di microbiologia e virologia dell’IRCCS dell’Ospedale San Raffaele
Draghi Mario
- presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana