Salario minimo

L'introduzione del salario minimo è un importante strumento di protezione delle categorie più emarginate, sfruttate e non rappresentate

Tesi favorevole

PRO\VERSI

L'introduzione di un salario minimo, auspicabile in tutta Europa, oltre a evitare il cosiddetto dumping contrattuale (ossia un inquadramento non adeguato) e una serie di contenziosi tra aziende e lavoratori, sarebbe uno strumento ulteriore di protezione verso le categorie più a rischio di emarginazione e sfruttamento e non rappresentate. Se questo provvedimento fosse stato introdotto già nei decenni passati in paesi come l'Italia, il livello della diseguaglianza tra le fasce salariali sarebbe stato minore, ma soprattutto sarebbe stato molto inferiore l’aumento della diseguaglianza nel tempo. Questo perché sarebbero migliorate le condizioni di molti lavoratori che oggi sono pagati al di sotto di quanto stabilito dai contratti di lavoro.
Per quanto riguarda il nostro Paese, anche i dati di Inps e Istat parlano chiaro: fissando la soglia del salario minimo a 9 euro lordi l'ora, 2,9 milioni di lavoratori avrebbero un incremento medio annuo di retribuzione di 1.073 euro; sarebbe coinvolto il 21% dei lavoratori dipendenti con un aumento stimato del monte salari complessivo di 3,2 miliardi.


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