Maduro è stato eletto in maniera non democratica

Trump riconosce Guaidó e minaccia interventi militari

Il 25 gennaio 2019 Trump riconosce ufficialmente Juan Guaidó come presidente del Venezuela. L’annuncio dalla Casa Bianca è del consigliere Mercedes Schlapp, che ha diffuso la notizia attraverso un messaggio in lingua spagnola: “ Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump riconosce ufficialmente il presidente dell'Assemblea nazionale Juan Guaidó come presidente del Venezuela ” ( Il messaggio dalla Casa Bianca”: “Trump riconosce ufficialmente Guaido come presidente del Venezuela” , “Corriere di Viterbo”, 25 gennaio 2019).
Alcuni giorni prima, Donald Trump aveva rilasciato una dichiarazione che ha fatto il giro del mondo e che confermava la volontà degli Stati Uniti di appoggiare Juan Guaidó. Trump ha incoraggiato inoltre gli altri governi occidentali a fare lo stesso: " Oggi riconosco ufficialmente il presidente dell'Assemblea nazionale venezuelana, Juan Guaidó, come presidente ad interim del Venezuela – ha affermato Trump - Nel suo ruolo di unica branca legittima del governo debitamente eletto dal popolo venezuelano, l'Assemblea nazionale ha invocato la Costituzione del Paese per dichiarare illegittimo Nicolas Maduro e quindi vacante la presidenza. Il popolo del Venezuela ha coraggiosamente detto la propria contro Maduro e il suo regime e ha chiesto libertà e Stato di diritto ". Il presidente degli Stati Uniti ha inoltre assicurato che continuerà a " usare appieno il peso del potere economico e diplomatico degli Stati Uniti per spingere per il ripristino della democrazia venezuelana ". “ Incoraggiamo altri governi dell'emisfero occidentale a riconoscere il presidente dell'Assemblea nazionale Guaidó come presidente ad interim del Venezuela e lavoreremo in modo costruttivo con loro a sostegno degli sforzi per ripristinare la legittimità costituzionale – ha concluso Trump - Continuiamo a ritenere il regime illegittimo di Maduro direttamente responsabile di ogni minaccia possa porre alla sicurezza del popolo venezuelano. Come il presidente ad interim Guaidó ha rilevato ieri: 'La violenza è l'arma dell'usurpatore; abbiamo solo un'azione chiara: restare uniti e saldi per un Venezuela democratico e libero' ” ( Venezuela in piazza contro Maduro. Leader dell’opposizione Guaidó si autoproclama presidente , “Rai News”, 23 gennaio 2019).
Nel febbraio 2019, in un’intervista alla Cbs, il presidente degli Stati Uniti ha ribadito le proprie posizioni, spiegando di aver rifiutato un incontro con Maduro e di essere pronto anche a usare la forza, se necessario: “ Non voglio dirlo. Ma sicuramente è qualcosa, è un'opzione”, ha dichiarato riguardo a un possibile attacco militare. E sull’incontro negato a Maduro ha precisato: “ Ho detto no allora per le cose terribili che stanno accadendo nel paese. Era il paese più ricco in quell'area del mondo, che è un'area molto importante del mondo. E ora guardate alla povertà al crimine e a tutto quello che sta accadendo ” ( Venezuela: Trump, uso forza? È opzione , “Ansa”, 3 febbraio 2019).

Gli Stati latinoamericani che hanno riconosciuto Guaidó

Argentina, Brasile, Colombia, Perù, Ecuador e Costa Rica sono stati i primi Paesi latinoamericani a riconoscere Juan Guaidó come presidente ad interim del Venezuela. Il presidente argentino, Mauricio Macri, ha riassunto su twitter le posizioni del governo: “ Voglio esprimere il mio sostegno per la decisione del presidente dell'Assemblea nazionale del Venezuela, Juan Guaidó, riconoscendolo come presidente responsabile di quel paese ”. Macri ha spiegato che l’Argentina, come gli altri Paesi del gruppo di Lima, confida che la decisione dell’Assemblea Nazionale e del suo presidente conduca al ripristino della democrazia in Venezuela: “ L'Argentina – ha concluso Macri - sosterrà tutti gli sforzi per ricostruire la democrazia venezuelana e il ripristino di condizioni di vita dignitose per tutti i suoi cittadini ”.

Al termine di una riunione al Forum economico mondiale, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro, quello della Colombia, Iván Duque, quello del Costa Rica, Carlos Alvarado, quello dell'Ecuador, Lenín Moreno, e la vicepresidente del Perú, Mercedes Aráoz, hanno confermato l’appoggio al governo transitorio del presidente dell’Assemblea nazionale venezuelana, Juan Gaudiò ( Venezuela in piazza contro Maduro. Leader dell’opposizione Guaidó si autoproclama presidente , “Rai News”, 23 gennaio 2019).

L’ultimatum UE scaduto e i nuovi appoggi a Guaidó

L'ultimatum era arrivato da Francia, Germania, Regno Unito e Spagna, che avevano lanciato il loro messaggio forte e chiaro al presidente Nicolas Maduro a fine gennaio: siano convocate nuove elezioni entro otto giorni oppure sarà riconosciuto l'oppositore Juan Guaidó come presidente del Venezuela.
Scaduto l’ultimatum, non firmato tra l’altro dall’Italia, molte nazioni dell’Unione Europea hanno scelto di prendere posizione. La Francia si è schierata contro Maduro, a sostegno del governo transitorio di Guaidó: “ I venezuelani hanno il diritto di esprimersi liberamente e democraticamente. La Francia riconosce Juan Guaidó come 'presidente incaricato' per attuare un processo elettorale. Sosteniamo il gruppo di contatto, creato con l'Ue, in questo periodo di transizione ", queste le dichiarazioni scritte dal presidente Emmanuel Macron in un tweet il 4 febbraio 2019 ( Macron, Venezuela ha diritto democrazia , “Ansa”, 4 febbraio 2019).

Stessa linea adottata dalla Spagna e dal Regno Unito: “ Riconosco Juan Guaidó come presidente in carica del Venezuela, con un orizzonte chiaro: la convocazione di elezioni presidenziali libere e democratiche, con garanzie e senza esclusioni Non farò un passo indietro, per la libertà, la democrazia e l'armonia in Venezuela ”, scrive sui social il Primo ministro spagnolo Pedro Sanchez dalla Moncloa. Mentre il ministro degli Esteri britannico, Jeremy Hunt, ha dichiarato che il Regno Unito insieme ai suoi alleati europei riconosce Juan Guaidó come presidente ad interim fino a quando si potranno tenere elezioni credibili, perché Maduro non ha rispettato le richieste dell’UE ( Scade ultimatum a Maduro, principali paesi Ue tran4ne Italia riconoscono Guaidó Presidente Venezuela , “Rai News”, 4 febbraio 2019).

Alessandro De Sanctis, 20 febbraio 2019

Erdogan difende Maduro e attacca l’UE

Dopo la decisione dell’Unione Europea di riconoscere Juan Guaidó come presidente ad interim del Venezuela, Recep Tayyip Erdogan, presidente della Turchia, ha accusato gli Stati europei di volere rovesciare il governo di Nicolas Maduro in Venezuela in spregio alla democrazia: “ Ora sappiamo cos’è l’Ue. Da una parte parlate di elezioni e democrazia, e poi, con la violenza e l’astuzia, rovesciate un governo ”, ha dichiarato Erdogan in diretta televisiva ( Venezuela, Erdogan: Ue contro Maduro in spregio alla “democrazia” , “askanews”, 5 febbraio 2019).
Il presidente turco aveva assicurato a Maduro il sostegno della Turchia subito dopo l’autoproclamazione di Guaidó. In una telefonata Erdogan aveva infatti rassicurato Maduro: “ Fratello, resisti, siamo al tuo fianco” ( Venezuela, da Putini a Xi fino a Erdogan e Assad: chi sta con Maduro , “Il Sole 24 Ore”, 24 gennaio 2019).

Putin sostiene Maduro

La Russia di Vladimir Putin è fra i paesi che hanno dichiarato la propria vicinanza al presidente venezuelano, dopo che il capo dell’opposizione, Juan Guaidó, si è autoproclamato presidente con l’appoggio degli Stati Uniti di Donald Trump.
Tra il 2006 e il 2017, durante i governi Chavez e Maduro, la Russia ha girato al Venezuela almeno 17 miliardi di dollari, secondo dati della “ Reuters”, diventandone così il “prestatore di ultima istanza”, quello disposto a elargire liquidità quando nessun altro vuol più farlo. Putin ha promesso un’altra iniezione di 6 miliardi nel dicembre 2018, in occasione della visita di Maduro a Mosca . La maggior parte dei crediti passa attraverso i colossi energetici russi e viene ripagata dal Venezuela in petrolio greggio. Attività petrolifere e barili di petrolio in cambio della liquidità necessaria al governo venezuelano per evitare un default o un colpo di Stato. Si stima che oltre l’8% della produzione venezuelana di idrocarburi sia gestita da joint venture partecipate dalla Russia: “Si sta assistendo ad una vera usurpazione del potere in Venezuela – ha dichiarato Vladimir Putin - l’autoproclamazione di Guaidó è un fatto contradditorio che va a scontrarsi con le fondamenta e i principi del diritto internazionale ” (Christian Meier, Putin difende la sovranità del Venezuela e la legittimità delle elezioni presidenziali , “Faro di Roma”, 5 febbraio 2019).

Cina e Iran contro interferenze in crisi venezuelana

La Cina di Xi Jinping è un altro dei Paesi che si oppone a qualsiasi influenza esterna nella crisi presidenziale del Venezuela: “ Prestiamo molta attenzione all’attuale situazione in Venezuela e invitiamo tutte le parti alla razionalità e alla calma per cercare una soluzione politica attraverso un dialogo pacifico all’interno del quadro costituzionale venezuelano ”, ha infatti dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri cinese subito dopo l’autoproclamazione di Guaidó (Alessandra Colarizi, Venezuela, dietro il supporto della Cina a Maduro 26 miliardi di crediti e il timore di perdere influenza in America latina , “Il Fatto Quotidiano”, 31 gennaio 2019).
Anche Hassan Rohani, presidente dell’Iran, in un incontro tenuto il 2 febbraio 2019 con Carlos Antonio Alcalá Cordone, ambasciatore del Venezuela a Teheran, ha ribadito l’appoggio del suo governo a Nicolas Maduro: “Crediamo che il popolo venezuelano sventerà questo complotto come ha già fatto in precedenza”, ha dichiarato, accusando gli Stati Uniti di voler "estendere la propria egemonia nel mondo” contro “tutte le rivoluzioni popolari e i paesi indipendenti” (Venezuela: Rohani accusa gli Stati Uniti di politiche “egemoniche”, “parstoday.com”, 3 febbraio 2019).