L’organo dell’Osservatorio (tavolo di confronto sul tema della TAV introdotto a partire dal 2006) ha rappresentato unicamente i comuni favorevoli alla realizzazione dell’opera e non ha concesso a quelli contrari di dialogare in un’ottica organizzativa volta a risolvere le problematiche inerenti al progetto. I cittadini della Val di Susa si sentono in dovere di protestare e di controbattere alle decisioni prese dall’Osservatorio in quanto esse rispecchiano solo il volere della classe dirigente e politica italiana che ha, da sempre, appoggiato la costruzione dell’opera.
In particolare, risulta impossibile, anche per i comuni presenti all’interno della discussione aperta con la nascita dell’Osservatorio, dialogare riguardo alla sistemazione della linea attuale, che da sola soddisferà la domanda di trasporto in Val di Susa. Non esiste una volontà di dialogo da parte del presidente dell’Osservatorio Virani. Al massimo i partecipanti possono discutere sulla modalità di costruzione, ma l’ipotesi di non costruire l’infrastruttura non è mai stata presa in considerazione.