Intercettazioni telefoniche e ambientali

Le intercettazioni telefoniche come strumento investigativo hanno assunto un ruolo centrale nel dibattito politico, giuridico, etico e morale del nostro paese. Le intercettazioni sono uno strumento così importante per le indagini da poter invadere il diritto alla privacy? L'elevata spesa per le intercettazioni è un problema concreto o è facilmente gestibile attraverso un’amministrazione oculata?

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - Le intercettazioni sono uno strumento importantissimo di indagine e vanno salvaguardate nell’interesse della giustizia e dell'informazione pubblica

Le intercettazioni sono uno strumento fondamentale nelle inchieste giudiziarie. Esse non danneggiano la privacy, poiché la maggior parte dei personaggi intercettati sono noti e perché solo una selezione dei contenuti intercettati viene pubblicata. Le intercettazioni non devono incontrare alcun ostacolo dal punto di vista normativo e anche libertà di informazione e di stampa vanno tutelate.

Anche se l'art. 21 della Costituzione tutela la libertà di stampa, non si dovrà violare l'art. 15 della stessa, sul diritto alla privacy. Se le intercettazioni non hanno valore giuridico violano il diritto alla privacy. Inoltre, può danneggiare l’immagine altrui, come nel caso della trascrizione telefonica, che non tiene conto del tono di voce ed è una selezione di chi ascolta, per cui opinabile.

02 - L'elevata spesa per le intercettazioni è un falso problema: ciò non dipende dai costi tecnici dello strumento, ma dalle singole amministrazioni dei distretti

Secondo i dati dell'Istituto Demoskopika, tra il 2009-2013 in Calabria si è arrivati a spendere circa 208 milioni di euro per le intercettazioni, con una riduzione di 19 milioni rispetto al 2009. Questo a dimostrare che il costo più o meno elevato delle intercettazioni dipende, in realtà, dalla singola gestione dei distretti.

Le intercettazioni hanno costi troppo alti. Per lo Studio Eurispes, le intercettazioni sono cresciute dal 2006 del 22,6%. Nel 2010 il governo ha speso 284 milioni di euro, in calo rispetto al 2009, ma in aumento del 6,8% tra il 2008 e il 2010. Si dovrebbe, quindi, tagliare i fondi per le intercettazioni oppure definire un costo-standard, per uniformare le spese dei diversi distretti giudiziari.