La Buona Scuola

La Buona scuola definisce, per l’anno scolastico 2015/2016, un piano straordinario di assunzioni di docenti a tempo indeterminato. È previsto un piano straordinario di mobilità territoriale per i posti disponibili, rivolto ai docenti assunti a tempo indeterminato. Il dirigente scolastico ha il compito di conferire incarichi triennali ai docenti assegnati all'ambito territoriale di riferimento.

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - Il piano di assunzione dei docenti è irrazionale

La riforma parte dall’idea che la precarietà è una patologia della scuola da eliminare. Il provvedimento deve essere considerato positivo, per quanto permangano margini di miglioramento da valutare in seguito. Le ingiustizie maturate negli anni precedenti non potevano essere sanate integralmente a causa delle risorse limitate e della complessità delle medesime situazioni pregresse.

Le soluzioni del governo dimostrano l’atteggiamento sordo dell’esecutivo rispetto alle proposte fatte dai sindacati a tutela dei docenti. Uno degli effetti di questo piano sarà la mobilità forzata, conseguenza dell’attuazione del piano di assunzione. C’è, inoltre, l’obbligo di attingere alle graduatorie a esaurimento, anche se tali docenti non coprirebbero tutte le specializzazioni richieste.

02 - La riforma è l’occasione per modernizzare la scuola italiana

Per l’ex ministro Luigi Berlinguer, il sistema scolastico italiano ha un deficit di autonomia e non è al passo con quelli dei paesi avanzati. L’ostruzionismo contro la riforma è una difesa del passato. La legge valorizza l’autonomia scolastica, innalza la qualità della didattica, contrasta le disuguaglianze socio-culturali e territoriali e aumenta le risorse a disposizione del sistema scolastico.

Anche i detrattori della riforma valutano negativamente il sistema scolastico italiano. Tuttavia, la riforma proposta non è in grado di risolvere le criticità. I contrari arrivano a negare che si tratti di una vera riforma, qualificandola piuttosto come una riforma solo nominale, fatta di promesse irrealizzabili, che cela un adeguamento alle richieste europee di stabilizzazione del personale.

03 - La riforma della scuola viola la Costituzione

Il ministro Giannini ritiene che la riforma rinnovi il sistema scolastico e che, con il suo piano di assunzioni, attui la Costituzione. Alcuni commentatori confutano i dubbi di incostituzionalità, come quello legato al ruolo del preside, i cui poteri sarebbero troppo discrezionali. Questi sono in realtà limitati ad ambiti esterni alla libertà di insegnamento e basati su criteri predeterminati.

La riforma ha diversi profili di incostituzionalità: l’alternanza scuola-lavoro, con l’obbligo di tirocinio, lede il diritto alla scelta del percorso di studio. I troppi poteri al dirigente scolastico, come individuare il personale, è lesivo di diritti costituzionali. Questi poteri possono condizionare la libertà d’insegnamento, poiché potrebbero portare a un adeguamento alla volontà del preside.

04 - La riforma attribuisce troppo potere ai presidi

Il potere del preside di scegliere i docenti dà modo di verificare l’idoneità dei candidati alle esigenze dell'istituto. Non ci sono rischi di clientelismo, poiché è suo interesse scegliere le persone più adatte al progetto educativo. Egli sarà diretto responsabile del proprio istituto. Esistono, poi, delle garanzie all’abuso del potere, in primo luogo perché anche i presidi saranno valutati.

I poteri al preside mostrano una concezione aziendalista e gerarchica della scuola. Questo potere viola il principio della libertà d’insegnamento nella scuola pubblica e la meritocrazia: gli insegnanti subiranno una limitazione del diritto di esprimere criticamente le loro opinioni. L’autonomia del preside è incompatibile con un’istituzione sovvenzionata dai contribuenti, come è la scuola.

05 - La riforma della Buona Scuola risolve il problema del precariato

La riforma della Buona Scuola affronta il problema dei precari. Il precariato è una piaga che ha avuto prima di tutto un costo economico rilevante — nel 2014 sono stati spesi 876 milioni di euro per coprire le supplenze annuali — ma anche un costo culturale e sociale. Il governo si è impegnato non solo ad assumere i precari, ma anche a farlo in tempi certi, contingentati e già calendarizzati.

La Buona Scuola lascia aperte diverse questioni sul precariato: gli insegnanti di II fascia, rimasti fuori dalla graduatoria ad esaurimento; i supplenti “lunghi”, che hanno fatto sostituzioni continue per oltre 36 mesi. Da ultimo c’è il tema dell’effettiva qualificazione degli insegnanti presenti in graduatoria che, essendo più anziani, non sono specializzati adeguatamente rispetto ai tempi.

06 - Per il Consiglio di Stato è illegittimo il mancato inserimento in graduatoria dei TFA

Il Consiglio di Stato non ha stabilito l'inserimento in graduatoria nemmeno con riserva degli abilitati del TFA, ma ha solo ravvisato la necessità di una approfondita valutazione, chiedendo al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) di affrontare un esame della controversia. Ciò significa che non necessariamente il TAR si sentirà obbligato a rivedere gli orientamenti fin qui espressi.

Il piano straordinario del governo si propone di svuotare le graduatorie ad esaurimento, così da risolvere il problema del sistema e poter bandire concorsi con cadenza regolare. Ciò ha tagliato fuori gli insegnanti più giovani. Il Consiglio di Stato ha ottenuto di poter inserire gli abilitati TFA nelle graduatorie ad esaurimento e di risolvere la loro l’esclusione causata dalla riforma.

07 - Il sistema alternanza scuola-lavoro incide positivamente sulla disoccupazione giovanile

La Buona Scuola si ispira alle esperienze straniere, in particolare al modello duale tedesco di alternanza scuola-lavoro. Propone una semplificazione dei contratti di apprendistato, la creazione di laboratori territoriali e collaborazioni agevolate tra scuole e aziende. L’alternanza scuola-lavoro riduce l’abbandono scolastico e può diminuire la disoccupazione giovanile.

L’alternanza scuola-lavoro, prevista dalla Buona scuola, è ispirato in particolare al modello tedesco. Nessuna imitazione di norme straniere può avere successo se calata in una società incapace di interpretare la legge. Esiste in Italia una diffidenza nei confronti dell’alternanza scuola-lavoro che non dipende da ragioni normative, ma da un rigetto concettuale di tale metodo educativo.

08 - Il bonus merito docenti è attribuito in base a criteri non definibili oggettivamente