Limiti alla libertà di espressione

La libertà di espressione sancisce il diritto di ogni cittadino a esprimere le proprie convinzioni e idee. Ma anche nelle democrazie in cui è riconosciuta, la libertà di espressione presenta dei limiti giuridici, legati alla morale pubblica, alla dignità della persona, all’ordine pubblico e alla sicurezza. È opportuno limitare la libertà di espressione? Se sì, in che misura?

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - La libertà di espressione deve tenere conto della realtà umana e perciò deve essere prudente

La libertà di espressione è sì un diritto, ma ha bisogno del limite della prudenza, in virtù della convivenza umana. A sostegno di un limite si è pronunciato, nel 2015, papa Francesco, riguardo alle vignette satiriche su Maometto e sull’Islam, che avrebbero causato l’attacco terroristico di Parigi, alla sede del giornale “Charlie Hebdo”.

Non si può limitare la libertà di espressione, nemmeno a rischio di ferire convinzioni religiose, morali e politiche altrui. Tale diritto dev’essere senza limitazioni, fatte salve le leggi a tutela della dignità della persona, altrimenti si rischierebbe di legittimare forme di censura. Nel mondo intellettuale si critica molto l’imposizione di tale limite, che svuoterebbe il diritto di significato.

02 - Limitare la libertà di espressione non significa introdurre una censura oscurantista, ma assumersi responsabilità politiche, spesso a difesa dei più deboli

Non vi è nessuna libertà o diritto che possa essere inteso come illimitato, senza considerare la possibile violazione di libertà e diritti altrui. Oggi i media sono spesso così privi di responsabilità morale che la libertà di stampa rischia di trasformarsi in uno strapotere superiore ai poteri classici dello Stato di diritto: esecutivo, legislativo e giudiziario.

La rivendicazione della libertà d’espressione è sacrosanta. Tutte le opinioni meritano rispetto e pensare a società moderne che si prefiggano di controllare tale libertà apre al rischio della “società della sorveglianza”. Bisogna avere consapevolezza del sottile confine che può esistere tra l’imposizione di limiti alla libertà di espressione e il concedere spazio a forme di vera e propria censura.

03 - Non si processano mai le parole

La libertà di espressione, anche in democrazia, può avere dei limiti, come per i cosiddetti reati di opinione (propaganda e apologia sovversiva, vilipendio della Repubblica e delle istituzioni). Laddove la manifestazione di un’opinione risulta aggressiva dell’altrui sfera morale, ovvero non rispettosa dei parametri costituzionali previsti da un ordinamento, è giusto prevedere dei limiti.

Nell’ambito dei limiti alla libertà di espressione, vi sono quelli posti a garanzia dell’ordine pubblico, della sicurezza, dell’autorità giudiziaria e a difesa di valori costituzionali. A fronte di chi sostiene che l’interesse dello Stato possa imporre dei limiti alla libertà di parola, di dissenso e di critica, c’è chi ritiene che le parole non possano mai essere processate.