Movimento 5 Stelle

Invocata da molti come l’ultima speranza per l’Italia, ma anche temuta, criticata e raffigurata come lo specchio distorto di un paese in declino, la creatura politica di Beppe Grillo e Roberto Casaleggio in questi anni non ha mai smesso di far parlare di sé.

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - Il M5S è l’ultimo baluardo della democrazia in Italia

Corruzione dilagante, discutibili alleanze post-elettorali, liste bloccate: in questo contesto politico nasce un partito in forte discontinuità col passato. Il M5S trova il suo massimo interprete in Beppe Grillo, leader atipico, che introduce il concetto di web democracy. Grillo vuole riportare al centro del sistema la democrazia e la partecipazione popolare.

La tanto sbandierata “democraticità” dei 5 Stelle, nasconde una visione politica potenzialmente distruttiva per l’ordinamento costituzionale della Repubblica italiana. Il M5S ha il suo massimo interprete in Beppe Grillo, ex comico, capace di imporre il proprio carisma dalle piazze ai forum on line, cavalcando l’onda di cittadini esasperati dalla crisi e stanchi della vecchia classe dirigente.

02 - Grillo e Casaleggio sono i padri-padroni del M5S, circondati da una schiera di figuranti telecomandati

Nel panorama politico caratterizzato dalla partitocrazia, la proposta del M5S segna la prima ipotesi di “discontinuità”. Il ricorso alla rete, unitamente a criteri di selezione sconosciuti ai partiti tradizionali, come le designazioni on line, fanno del M5S un unicum della politica italiana. È un sistema basato sul continuo dibattito interno e sul costante ricorso al parere della base.

Il M5S si è imposto sull’onda della crisi e della perdita di credibilità dei partiti tradizionali. I due fondatori, Grillo e Casaleggio, hanno proposto una democrazia “rivoluzionaria”, partecipativa e popolare, che sfrutta le potenzialità della rete. Le maggiori critiche nascono dalla struttura interna ai 5 Stelle, dove Grillo e Casaleggio capeggiano, rendendo il M5S un duopolio.

03 - Il Movimento 5 Stelle costituisce la sponda ideale per un progetto di governo orientato alle riforme

La confusione politica seguita alle elezioni del 2013 e le esigenze di riforma del paese hanno condotto i partiti a rivedere la propria visione strategica. Forze politiche come il M5S sono state chiamate per contribuire al processo di riforma. I leader del M5S hanno mostrato delle aperture incoraggianti, in linea con i richiami del Capo dello Stato, che invitava a un percorso di riforme condiviso.

Campagne denigratorie contro “nemici” interni ed esterni, attacchi frontali al Capo dello Stato e agli esponenti degli altri partiti, scelte politiche orientate al più radicale isolazionismo, con il reiterato rifiuto di considerare ogni minima possibilità di dialogo: è questo in estrema sintesi il quadro del M5S rappresentato dagli avversari politici e dai detrattori.

04 - Il M5S conduce una battaglia contro immigrati e clandestini

La gestione del fenomeno migratorio è uno dei temi centrali del sistema politico nazionale, e anche il M5S, di fronte alla tragedia degli sbarchi sulle coste italiane, non si è sottratto al dibattito in corso. Prendendo le distanze sia da ideologismi ormai desueti che da visioni razziste e conservatrici, sono i fondatori in prima persona a dichiarare la necessità di accogliere i migranti.

In ambito europeo, i fondatori del M5S contano intese “scomode” sul tema dell’immigrazione, con parlamentari di estrema destra, in particolare con Nigel Farage, leader britannico dell’UKIP (UK Independence Party). In Italia, da alcune dichiarazioni di Grillo, politici e giornalisti sostengono la sua natura contraria alle politiche di accoglienza dei migranti.