La magistratura in Italia è orientata politicamente

Il dibattito sull’orientamento politico della Magistratura è aperto in Italia come in molti altri sistemi democratici moderni. Tale idea non ha una precisa connotazione politica. La Magistratura è tacciata di volta in volta come filo-governativa o come anti-governativa. I contrari all’idea che la Magistratura sia orientata politicamente ne denunciano la natura sovversiva e destabilizzante.

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - La Magistratura italiana è politicizzata

La politicizzazione della Magistratura in Italia è più accentuata rispetto ad altri paesi democratici. Essa è evidente nel condizionamento politico del CSM; nell’associazionismo dei magistrati, nella presenza di correnti politiche all’interno dell’ANM; nelle dichiarazioni politiche di alcuni magistrati. Esiste uno strapotere della Magistratura, che ne impedisce qualsiasi riforma.

La Magistratura non è politicizzata, ne è prova l’operatività dell’ANM, baluardo per la difesa dell’indipendenza dei magistrati. Riguardo alle correnti politiche all’interno dell’ANM, la stessa Magistratura replica che le correnti ideologiche sono fisiologiche in un organo così rappresentativo. Il suo pluralismo di pensiero, inoltre, non sempre corrisponde alla suddivisione politica del Paese.

02 - Il magistrato non deve poter svolgere direttamente attività politica

Il tema della politicizzazione riguarda anche la possibile attività politica del magistrato, in seguito a nomine o alla partecipazioni a manifestazioni politiche. Tali attività non sono ammissibili e costituiscono un’anomalia italiana. Il magistrato che entra in politica, per quando sospenda l’attività, ha un vantaggio sull’avversario, poiché conoscendo il contesto della competizione elettorale.

Un divieto normativo di qualsiasi attività politica per il magistrato non sarebbe conforme alla Costituzione, poiché sarebbe una limitazione dei diritti politici, riconosciuti a tutti i cittadini. Escludere a priori qualsiasi tipo di coinvolgimento ideologico nel giudicare sarebbe irreale, poiché il magistrato, in quanto persona, parte da una propria visione del mondo.

03 - La Magistratura italiana ha un proprio disegno politico

La politicizzazione della Magistratura italiana, attraverso un “disegno politico e strategico”, è in grado di provocare un vero e proprio uso politico e distorto della giustizia. Attraverso le sentenze, la Magistratura induce distorsioni dell’agenda politica dei governi e ne mina le funzioni, utilizzando il suo ruolo come arma di competizione politica.

La quasi totalità dei magistrati respinge le accuse di esistenza di una strategia politica della Magistratura, contestando in particolare l’ipocrisia dell’accusa: mascherata dal falso intento di rendere più efficiente la giustizia, nasconde la volontà di mettere sotto controllo i magistrati, in specie la pubblica accusa, e avere così maggiori garanzie d’impunità.

04 - Il CSM garantisce la neutralità politica della Magistratura

Chi non crede nel CSM quale garante della neutralità politica della Magistratura, lo accusa di opporsi a ogni tentativo di riforma del suo ordinamento, aggravando lo stato di paralisi che caratterizza la giustizia in Italia. Il CSM appare condizionato da logiche corporative. Solo un vero ripensamento del sistema elettorale del CSM può assicurarne la piena neutralità e indipendenza.

Il CSM tutela l’autonomia della Magistratura rispetto all’esecutivo. Essa ha ripensato il proprio ruolo in ragione dell’efficienza, creando un conflitto tra l’idea di tutelare i propri membri e l’obiettivo di essere un organo certificatore della qualità dei propri amministrati. Il CSM è un modello positivo di organizzazione giudiziaria, in ragione della capacità di difenderne l’indipendenza.

05 - L’ex ministro Luca Lotti intercettato deve dimettersi da parlamentare