Matteo Salvini è un buon ministro dell’Interno

Nel giugno 2018 si è insediato il governo Lega-M5S, con la presidenza del prof. Giuseppe Conte. Matteo Salvini è vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno. Tra i temi discussi da Salvini durante la compagna elettorale: sicurezza (terrorismo, immigrazione, legittima difesa); flat tax e altri provvedimenti per l'abbattimento delle tasse; welfare (azzeramento della riforma Fornero).

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - Rifiutare lo sbarco della Diciotti e non interrompere partite di calcio per cori razzisti sono decisioni prese nel rispetto delle leggi

Le accuse di razzismo contro Salvini nascono da una Sinistra che cerca di criminalizzare l’avversario politico. L'essere indagato per il caso Diciotti non fa che rendere Salvini un eroe, vittima di malagiustizia. Sulla questione razzismo negli stadi, la scelta di non sospendere le partite nel caso di cori discriminatori va condivisa perché è ingiusto mettere in mano a pochi il destino di tanti.

Quello del caso Diciotti, è un atto che viola il principio di libertà personale sancito dalla Costituzione. L'autorizzazione a procedere nei confronti di Salvini è dunque legittima e dovrebbe condannare quello che può essere un precedente pericoloso. Sugli episodi di razzismo negli stadi, le dichiarazioni di Salvini sono inaccettabili: le partite devono essere sospese in caso di cori razzisti.

02 - Alcune dichiarazioni e azioni pubbliche di Matteo Salvini lasciano trasparire una logica razzista e fascista che fomenta odio e violenza

Salvini non ha alcuna impronta razzista. Non bisogna confondere la sua determinazione e la sua assunzione di responsabilità sul piano della politica dell'immigrazione con atteggiamenti razzisti. Quella che sta subendo è una campagna di criminalizzazione da parte degli avversari politici che lo accusa di fascismo e razzismo solo per screditarlo ed eliminarlo politicamente.

Salvini possiede una logica razzista e fascista. Con lui al governo il rischio di attentati islamici in Italia è maggiore. Salvini è riuscito a rendere il razzismo accettabile anche in un paese come il nostro, storicamente e culturalmente fatto di migranti, banalizzando associazioni mostruose, come ad esempio quella tra extracomunitari e comportamenti criminali.

03 - Sindaci e altre cariche politiche dovrebbero applicare il Decreto Salvini senza polemiche poiché importante per la sicurezza

I sindaci dovrebbero applicare il decreto Sicurezza. È un provvedimento volto a risolvere i problemi in tema di immigrazione, sicurezza, tutela dell’ordine pubblico. Parlarne come di un provvedimento criminogeno è fuorviante; criminogena, semmai, è l’idea di una immigrazione illimitata, la quale ha alimentato il senso di insicurezza e il disagio sociale delle comunità locali.

Molti sindaci considerano il Decreto Sicurezza razzista, disumano e criminogeno. Rischia di creare migliaia di irregolari che non potranno essere rimpatriati e determinerà nuove forme di marginalità, aumentando il rischio di conflitti e rendendo gli immigrati maggiormente esposti alla criminalità, allo sfruttamento e alla propaganda fondamentalista.

04 - Il frequente utilizzo dei social network da parte di Salvini punta a una maggiore informazione nei confronti del cittadino su importanti questioni del Paese

Matteo Salvini punta a informare i cittadini sui risultati ottenuti in seguito ad azioni compiute dalle forze armate. È inaccettabile sostenere che il ministro possa compromettere indagini e arresti con i suoi comunicati sui social, poiché tali vengono effettuati solo in seguito a notizie ufficiali. Inoltre, mira a creare con i cittadini una relazione diretta, priva di intermediazioni.

Il modo di comunicare di Salvini è inaccettabile. Sta cercando far leva sulle paure degli italiani, lanciando slogan che incitano alla rabbia e alla violenza. La sua comunicazione aggressiva, violenta e a tratti razzista si maschera dietro messaggi apparentemente schietti e rassicuranti. Rischia di compromettere operazioni di polizia e indagini giudiziarie, pubblicando notizie sui social.