L’Italia rischia una deriva fascista
In molti Stati dell’UE sono presenti movimenti politici ispirati, direttamente o indirettamente, all’ideologia fascista o di estrema destra. In Italia, le vit-torie elettorali della Lega (2018) e di Fratelli d'Italia (2022) hanno portato molti intellettuali, politici e personaggi pubblici a esternare le proprie preoccupazioni sulla condotta politica dei due partiti e dei rispettivi leader, Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
TESI FAVOREVOLI
TESI CONTRARIE
01 - Con il crescente consenso intorno alla figura di Matteo Salvini l’Italia rischia una deriva fascista
Andrea Camilleri si è detto preoccupato per l’alleanza di governo M5s-Lega. Lo scrittore ha dichiarato che sulle posizioni di Salvini avverte lo stesso consenso che nel 1937 vedeva intorno a Benito Mussolini. Simili le posizioni prese da Gad Lerner, giornalista e conduttore televisivo. Per Sean O’Grady, editorialista di “Independent”, in Italia è in atto un vero e proprio ritorno al Fascismo.
Per Andrea Scanzi, giornalista e scrittore, non è in atto una deriva fascista nel nostro paese e tutta questa campagna mediatica finisce per rafforzare la figura di Matteo Salvini. Pietrangelo Buttafuoco, giornalista e scrittore, è convinto che il ritorno al fascismo di cui si parla sia invece un’allucinazione creata dalla sinistra antifascista, che “evoca ciò che vorrebbe esorcizzare”.
02 - L’atteggiamento del nuovo governo ricorda quello dei totalitarismi sui diritti civili legati alla comunità Lgbt+ e distruggerà le conquiste finora raggiunte
Le nomine a ministri Carlo Nordio ed Eugenia Maria Roccella, che in passato hanno espresso posizioni giudicate ambigue da parte della comunità Lgbt+, lasciano presagire anni di oscurantismo medievale in materia di diritti Lgbt+.
È falsa la narrazione secondo cui il nuovo governo di centrodestra porterebbe a una deriva pericolosa che rischia di minacciare i diritti Lgbt+.
03 - Giorgia Meloni afferma che non toccherà la Legge 194, ma interverrà colpevolizzando le donne che abortiscono e sostenendo gli obiettori di coscienza
Giorgia Meloni metterà in campo azioni necessarie per contrastare l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, ad esempio finanziando i movimenti pro-life o tutelando e aumentando gli obiettori di coscienza.
Giorgia Meloni non toccherà in alcun modo la Legge 194. La polemica è stata montata ad arte dai partiti di sinistra contro di lei e il nuovo governo.
04 - Il governo di Giorgia Meloni non ha posizioni anti-europeiste e anti-atlantiste
È molto probabile che Giorgia Meloni abbandoni presto l'approccio europeista per inaugurare l’asse Roma-Budapest-Varsavia, e dunque il suo appoggio a Paesi che hanno l’obiettivo di rafforzare l’estrema destra europea.
Il lontano passato politico di Giorgia Meloni non rappresenta alcuna minaccia per i rapporti con l’Europa e gli Stati Uniti, verso cui la premier ha già mostrato una totale apertura in termini di politiche economiche.