Rimedi omeopatici

L'Italia rappresenta il terzo mercato europeo per il settore omeopatico. L'acceso dibattito attorno all'omeopatia è centrato sulla dimostrabilità della sua efficacia terapeutica e sulla reale possibilità di validarne i principi fondanti.

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - L’efficacia terapeutica dei rimedi omeopatici è supportata da studi scientifici

I risultati ottenuti dai rimedi omeopatici non possono essere imputati al caso, ciò prova della loro efficacia, testata anche in ambito veterinario, per cui non si può parlare di effetto placebo. Anche se hanno basi diverse, un’interazione tra omeopatia e medicina tradizionale può dare risultati positivi. Essi non hanno effetti collaterali e il loro utilizzo riduce l’uso di farmaci tradizionali.

L’efficacia dell’omeopatia è assimilabile al placebo, poiché spesso il principio attivo è in forma così diluita da essere assente. Non vi sono prove che dimostrino che l’omeopatia sia in grado di curare patologie e prescrivere un placebo come cura per malattie equivale a ingannare i pazienti. Essa può costituire un pericolo per la salute, poiché porta all’abbandono delle terapie convenzionali.

02 - Garantire il diritto alla cura significa garantire la libertà di curarsi con metodi la cui efficacia sia scientificamente provata

La trasposizione italiana della direttiva europea sulla registrazione dei medicinali omeopatici ne limita la disponibilità e favorisce l’aumento dei prezzi.

La libertà di curarsi non è tale se non è sorretta da un’adeguata informazione. Un’applicazione priva di criterio del Diritto dei cittadini a essere liberi nella scelta o nel rifiuto delle terapie porterebbe ad accogliere i desideri di tutti, dando così spazio anche a rimedi privi di fondamento. Chi vuole curarsi con l’omeopatia deve essere libero di farlo, ma a proprie spese.

03 - In Italia, la mancanza di una regolamentazione adeguata danneggia l’industria omeopatica

Il decreto Balduzzi sulle tariffe di registrazione dei prodotti omeopatici è dannoso per l’industria del settore, poiché potrebbe causare la chiusura di molte aziende produttrici di questo genere di medicinali. In Italia, la Regione Toscana ha deciso di attuare una legge che mette sullo stesso piano le due medicine, allopatica e omeopatica, entrambe supportate dal servizio sanitario nazionale.

L’efficacia dei metodi omeopatici non è dimostrata. Inoltre, tali farmaci non vengono sottoposti ai protocolli di validazione. L’omeopatia, pur essendo riconosciuta come atto medico, non deve essere rimborsata dal servizio sanitario nazionale, poiché non ha caratteristiche che rispondano a criteri e canoni convalidati per i farmaci.