La teoria del complotto lunare

Un consistente dibattito è sorto attorno al presunto complotto sulle missioni lunari realizzate dagli americani tra il 1969 e il 1972. I complottisti accusano il governo e l’ente spaziale americano di aver inscenato gli allunaggi. I critici di questa cospirazione, invece, affermano che inscenare lo sbarco sulla luna sarebbe stato troppo difficile persino per il governo americano.

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - La teoria del complotto lunare è priva di qualunque fondamento

Secondo diversi autori, tra cui Bill Kaysing, la NASA, durante la guerra fredda, avrebbe inscenato queste missioni di sbarco, registrandole in uno studio cinematografico, con la collaborazione di tutti gli addetti al programma Apollo. Tra le evidenze: l’assenza di dirette televisive durante alcune fasi della missione e la bandiera americana che sventola in un ambiente privo di atmosfera.

La teoria del complotto lunare è stata confutata da autori e divulgatori scientifici, i quali sostengono che esso sarebbe stato troppo complesso per essere realizzato senza che trapelassero informazioni. Inoltre, vi sono prove degli allunaggi, come il recupero di rocce lunari e gli strumenti depositati sulla superficie selenica. Così Luigi Pizzimenti e Paolo Attivissimo.

02 - Evidenti anomalie nei filmati e nelle fotografie dell’allunaggio dimostrano che lo sbarco sulla Luna sia stato una vera e propria truffa.

Alcune foto e video provano che l’allunaggio americano è stato una finzione: la bandiera che sventola anche in assenza di atmosfera; la presenza di oggetti riflessi nei caschi degli astronauti; varie fonti di luce sullo scenario delle fotografie; l’assenza di un cielo stellato e la dubbia autenticità di alcune immagini. Nella tesi sono citati Matteo Rubboli; Giulia Zannoni.

I complottisti sono stati smentiti: la bandiera ha sventolato pochi secondi a causa del brusco movimento fatto per piantarla; non si vedono stelle perché all’epoca le fotocamere impiegavano un breve tempo di esposizione per catturare le immagini; il modulo lunare non ha impresso un cratere sulla superficie selenica perché il reattore era troppo debole. Così Alessandro Martorana e James Barbree.