CROCIFISSO NELLE AULE SCOLASTICHE

In molte nazioni dell’UE esiste già un accordo sulla presenza di simboli religiosi nelle scuole, mentre in Italia il dibattito è aperto. Nel 1988 il Consiglio di Stato si è espresso in favore della presenza del crocifisso, lasciando intatte le normative precedenti. Negli ultimi anni la questione è stata al centro di polemiche che spesso sono sfociate in casi giurisprudenziali.

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - Il crocifisso non ha solo un significato religioso, esso rappresenta la cultura e la tradizione italiana

Molti intellettuali si sono espressi a favore del crocifisso nelle aule. Natalia Ginzburg e Claudio Magris lo considerano simbolo di uguaglianza; Massimo Cacciari lo ritiene inoffensivo mentre per Roberto Piccardo e Souad Sbai, rappresenta la cultura e la tradizione italiane. Antonio Socci ha ricordato che il nazismo lo rimosse e Marco Travaglio aggiunge che Gesù è una figura storica riconosciuta.

Per molti intellettuali laici il crocifisso nelle scuole è un’imposizione cattolica che limita la libertà religiosa. L’Unione degli Atei e Agnostici Razionalisti ha indetto l’iniziativa “Scrocifiggiamo l’Italia!”, evento che prevede convegni e manifestazioni in favore di una scuola priva di simboli religiosi. Contro l’esposizione si sono schierati anche Margherita Hack e Stefano Benni.