Droni, utilizzo militare

I droni sono velivoli caratterizzati dall'assenza del pilota e controllati in remoto, attraverso un computer di bordo. I primi esemplari furono usati come target per le esercitazioni ma pian piano ci si rese conto delle potenzialità offensive, di controllo e di sicurezza. Oggi sono elementi imprescindibili delle guerre e per gli USA sono diventati l’arma principale contro il terrorismo islamico.

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - La strategia dei droni è l'unica percorribile per combattere il terrorismo e la guerriglia, evitando ingenti perdite tra le forze militari

Gli attacchi con i droni risultano efficaci per combattere un nemico subdolo e sfuggente qual è il terrorismo. L’uso degli UAV permette, quindi, di penetrare in zone pericolose, di cui non si ha un controllo militare di terra, evitando ingenti perdite tra le file dell’esercito, soprattutto tra i piloti. Inoltre i droni colpiscono senza preavviso e gli attacchi non sono prevedibili dai nemici.

Non è possibile basare la guerra al terrorismo sui droni militari, senza avere un controllo sul territorio dell’esercito regolare. Le missioni, inoltre, possono sfuggire di mano causando vittime tra i civili. C’è anche il rischio di un effetto playstation tra i piloti che, nelle cabine di controllo virtuali, lontani dalle zone di guerra, sono spinti inconsciamente a bombardare con più facilità.

02 - Bisogna fermare le missioni con i droni perché causano troppe morti civili

I droni militari fanno parte della strategia di “guerra chirurgica”, che colpisce solo gli obiettivi selezionati, lasciandosi alle spalle un numero esiguo di errori e di vittime civili. L’evoluta tecnologia degli UAV permette di limitare i danni collaterali della guerra e il numero di morti civili risulta esponenzialmente inferiore a quello delle guerre convenzionali.

Le critiche maggiori alla strategia dei droni, messa a punto da Obama e diretta dalla CIA, sono legate ai troppi morti civili e alla difficoltà ad avere notizie precise su ciò che accade nei territori presi di mira. L’uccisione dei cooperanti Giovanni Lo Porto e Warren Weinstein nel gennaio del 2015 ha portato le contraddizioni di ordine etico sugli attacchi all’attenzione mondiale.

03 - Le operazioni con i droni sono illegali e avvengono fuori dalla giurisdizione della Nazioni Unite e sotto il controllo diretto della CIA

La guerra dei droni ha i suoi vantaggi: non mette a rischio la vita dei piloti, è più economica delle invasioni e l’alta tecnologia limita gli errori. L’amministrazione Obama ha precisato l’eticità e la legalità degli attacchi, invocando il principio all’autodifesa del diritto bellico e l’Autorizzazione all’uso della forza militare contro il terrorismo firmata da Bush il 14 settembre 2001.

Critiche di carattere giuridico sono mosse dalle ONG Amnesty International e Human Rights Watch, e da esperti di legislazione internazionale. Viene criticata la poca trasparenza, l’assenza di dati precisi sui danni collaterali, l’impossibilità di processare gli obiettivi e l’uso illegittimo della forza armata, oltre i limiti stabiliti dal diritto internazionale e dallo “ius ad bellum”.