Nr. 63
Pubblicato il 11/09/2015

Vaccini

FAVOREVOLE O CONTRARIO?

Ogni Stato obbliga o raccomanda l’utilizzo dei vaccini al fine di garantire alti tassi di immunizzazione. Secondo i favorevoli alla vaccinazione, essa è un dovere sociale del singolo nei confronti della comunità. I vaccini sono efficaci e, per alcune malattie, non vi sono soluzioni alternative. Per contro, c’è chi sostiene che ciascun individuo debba decidere autonomamente se vaccinarsi, visti i dubbi esistenti su efficacia e sicurezza dei vaccini. Secondo costoro, inoltre, si dovrebbero investire più risorse per capire le cause dell’immunità naturale, piuttosto che studiare l’immunità artificiale data dai vaccini. La sicurezza e il controllo sui potenziali rischi sono un aspetto fondamentale del dibattito sui vaccini. Secondo i sostenitori della pratica vaccinale, il controllo effettuato sui vaccini è estremamente rigoroso e il rischio, pur molto raro, è comunque accettabile in quanto il beneficio è tale da giustificarlo. Per gli antivaccinalisti, invece, i danni provocati dai vaccini costituiscono un grave problema per la salute pubblica e in generale lo stato di salute dei vaccinati è peggiore dei non vaccinati. Acceso è soprattutto il dibattito sulla presunta correlazione vaccini-autismo e sulla efficacia e sicurezza dei vaccini antinfluenzali. Legato al tema della sicurezza dei vaccini è il tema dei conflitti di interesse che possono coinvolgere case farmaceutiche e organi preposti alla sorveglianza e che possono limitare l’efficacia del controllo sulla sicurezza.


IL DIBATTITO IN 2 MINUTI:

I vaccini sono efficaci e, per alcune malattie, non vi sono soluzioni alternative. Per contro, c’è chi sostiene che siano troppi i dubbi esistenti su efficacia e sicurezza dei vaccini. Secondo costoro si dovrebbero investire più risorse sulla ricerca delle cause dell’immunità naturale, piuttosto che studiare l’immunità artificiale data dai vaccini.
01 - Il decreto Lorenzin nasce da evidenze scientifiche
02 - Il vaccino antinfluenzale è utile

L’influenza è un importante problema di sanità pubblica ed impegna ogni anno importanti risorse del Servizio Sanitario Nazionale. Vanno tutelati maggiormente i soggetti più a rischio come le donne in gravidanza, le persone oltre i 65 anni, gli operatori sanitari e tutti i soggetti a rischio di complicanze per la presenza di patologie pregresse.

Gli studi sui vaccini antinfluenzali hanno un’attendibilità discutibile perché in parte basati su ceppi virali che non sono in circolazione e che non sono contenuti nel vaccino. Mancano, inoltre, dati come il confronto tra i vaccinati e i non vaccinati (controllo). Infine, non vi è nessuna certezza sulla loro sicurezza e possono causare effetti collaterali nella settimana successiva all’iniezione.

03 - Gli studi sulle vaccinazioni sono carenti ed enormemente influenzati da conflitti di interesse

La garanzia di sicurezza dei vaccini è messa in pericolo dalla presenza di conflitti di interesse. Questi coinvolgono le aziende farmaceutiche, le riviste medico-scientifiche e le istituzioni pubbliche preposte al controllo e alla certificazione della sicurezza dei vaccini. Per garantire la fiducia nel sistema vaccinale occorre che tali conflitti di interesse vengano superati.

04 - Le reazioni avverse generate dai vaccini prevalgono sui loro benefici

Le reazioni avverse generate da farmaci sono un grave problema per la salute pubblica e i vaccini sono i più denunciati per gli effetti avversi nei bambini. Non vi sono studi indipendenti a dimostrare la sicurezza dei vaccini, ma vi è il sospetto, fondato su studi scientifici, che essi possano causare molteplici effetti avversi gravi, come l’autismo.

I vaccini sono farmaci sicuri; i controlli sono rigorosi e prevedono un lungo periodo di studio prima della approvazione e un monitoraggio successivo alla commercializzazione. Raramente un vaccino provoca danni seri, ma ciò è considerato accettabile in quanto difende da un pericolo maggiore. La correlazione tra vaccini e autismo è basata su studi scientifici fraudolenti e rigorosamente smentiti.

05 - Le vaccinazioni devono essere obbligatorie

L’obbligo vaccinale ha garantito una efficace copertura contro pericolose malattie infettive e la vaccinazione è una responsabilità sociale, un dovere di ciascuno nei confronti del prossimo. Chi decide di non vaccinarsi e non vaccinare i figli ha delle gravi responsabilità.

L’obiezione di coscienza alle vaccinazioni nasce dall’esigenza del singolo di essere libero di scegliere. Di fronte aI dubbio circa la sicurezza dei vaccini, dovrebbe essere applicato il principio di precauzione, presente nel Diritto Internazionale. Un’alternativa ai vaccini potrebbe essere quella di concentrare gli sforzi nella ricerca sulle cause dell’immunità naturale insita in ciascuno.

06 - Le prospettive di vita dell’umanità sono state incrementate grazie ai vaccini

Le prospettive di vita sono state incrementate grazie ai vaccini. Con la distribuzione di vaccini, le nazioni hanno ridotto mortalità e morbosità. Malattie in passato mortali oggi non lo sono più. Poliomielite e difterite, la cui incidenza tende a diminuire anche in assenza di vaccino, necessitano comunque di essere combattute tramite vaccinazione per evitare le riaccensioni epidemiche.

La diminuzione della mortalità dei bambini sotto i 5 anni è soprattutto correlabile con il miglioramento delle condizioni ambientali, alimentari, di scolarizzazione e igienico-sanitarie, piuttosto che con l'introduzione delle vaccinazioni di massa. Tale tesi è supportata da una analisi dei dati e dei grafici dei trattati di epidemiologia in favore delle vaccinazioni.

 
01

Il decreto Lorenzin nasce da evidenze scientifiche

FAVOREVOLE

Nel dibattito sui nuovi obblighi vaccinali imposti dal decreto Lorenzin si è distinto Roberto Burioni, medico e professore ordinario di Microbiologia e Virologia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Burioni ha sfruttato le potenzialità della rete, e in particolare di Facebook, per combattere la disinformazione sui vaccini, raggiungendo un pubblico vastissimo. L’altro medico che ha pubblicamente difeso il decreto sui vaccini è Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità dal 2014. Ricciardi, in tutti i suoi interventi, ha sottolineato la necessità degli obblighi, che nascono da evidenze scientifiche inconfutabili.

CONTRARIO

Il dibattito sulle politiche di vaccinazione è da tempo aperto all’interno della comunità scientifica. Nel 2015 un gruppo di 150 medici indirizzò una lettera al presidente dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità), Walter Ricciardi, esponendo perplessità sulle vaccinazioni pediatriche di massa. Il primo firmatario della lettera, il dottor Roberto Gava, viene radiato dall’Ordine dei medici di Treviso nel maggio del 2017 per le sue posizioni anti-vax. Nel luglio, la stessa sorte spetta a Dario Miedico, medico legale estromesso dall’Ordine dei medici di Milano per alcuni video pubblicati e considerati pericolosi. Il movimento Medicina Democratica, attraverso due distinti comunicati, ha preso le difese di Miedico e criticato duramente le imposizioni presenti nel decreto Lorenzin.

 
02

Il vaccino antinfluenzale è utile

FAVOREVOLE

L’influenza è un importante problema di sanità pubblica ed impegna ogni anno importanti risorse del Servizio Sanitario Nazionale. Vanno tutelati maggiormente i soggetti più a rischio come le donne in gravidanza, le persone oltre i 65 anni, gli operatori sanitari e tutti i soggetti a rischio di complicanze per la presenza di patologie pregresse.

CONTRARIO

Gli studi sui vaccini antinfluenzali hanno una attendibilità discutibile perché parte di questi studi riportano dati su ceppi virali che non sono in circolazione e che non sono contenuti nel vaccino. Per poter effettuare conclusioni sull’efficacia dei vaccini, mancano inoltre dati come il confronto tra i vaccinati e i non vaccinati (controllo). Infine, oltre ai dubbi sulla efficacia di tali vaccini, non vi è nessuna certezza sulla loro sicurezza. I vaccini antinfluenzali possono causare effetti collaterali nella settimana successiva all’iniezione.

 
03

Gli studi sulle vaccinazioni sono carenti ed enormemente influenzati da conflitti di interesse

CONTRARIO

La garanzia di sicurezza dei vaccini è messa in pericolo dalla presenza di conflitti di interesse tra la necessità di ottenere profitto e le possibili controindicazioni dei vaccini. Tali conflitti coinvolgono le aziende farmaceutiche, le riviste medico-scientifiche e le istituzioni pubbliche preposte al controllo ed alla certificazione della sicurezza dei vaccini. Per garantire la fiducia nel sistema vaccinale da parte dell’opinione pubblica occorre che tali conflitti di interesse vengano superati: “L’Italia sembra essere uno snodo fondamentale del traffico di virus. Al centro c’è un groviglio di interessi dai confini molto confusi tra le aziende che producono medicinali e le istituzioni pubbliche che dovrebbero sperimentarle e certificarle” [Lirio Abbate, Il business segreto della vendita dei virus che coinvolge aziende e trafficanti, “L’Espresso”, 3 aprile 2014]. “Lo strapotere delle aziende riesce a condizionare le politiche sanitarie delle Istituzioni pubbliche, piegandole ai loro interessi” (Eugenio Serravalle, Vaccino anti-epatite B, Big Pharma e conflitti d’interesse, “informasalus.it”, 10 gennaio 2014).

 
04

Le reazioni avverse generate dai vaccini prevalgono sui loro benefici

FAVOREVOLE

I vaccini sono farmaci altamente sicuri e, poiché sono somministrati a soggetti sani, il controllo sperimentale su di essi è rigoroso e prevede un lungo periodo di studio prima della approvazione e un monitoraggio successivo alla messa in commercio. La garanzia di sicurezza dei vaccini riguarda la somministrazione del vaccino singolo e in associazione con altri. Solo molto raramente un vaccino può provocare danni seri, e tuttavia ciò è considerato accettabile in quanto il vaccino difende da un pericolo maggiore. Il legame che si sospetta esserci tra alcuni vaccini antinfluenzali e decessi di poco successivi alla somministrazione del vaccino è solo di natura temporale e casuale, non di causalità diretta. In ogni caso, i pochi casi fatali, comunque dovuti a complicanze successive alla somministrazione del vaccino in soggetti già a rischio, sono meno rilevanti dei vantaggi garantiti dai vaccini. La correlazione tra vaccini ed autismo, ampiamente invocata a supporto di cause di risarcimento contro lo Stato, è basata su studi scientifici fraudolenti e rigorosamente smentiti. Tali casi rischiano di far perdere fiducia in un fondamentale strumento di prevenzione per la salute pubblica.

CONTRARIO

“I vaccini godono ancora della fama di estrema maneggevolezza e di totale sicurezza che avevano fino a 20-30 anni fa […]. Oggi però le condizioni sono nettamente diverse e ci sono migliaia di studi scientifici che documentano i pericoli dei moderni vaccini pediatrici” (Roberto Gava, Cosa si nasconde dietro la recente ritrattazione del Lancet di uno studio che attribuiva al vaccino MPR il danno autistico?, “informasalus.it”, 8 febbraio 2010). Le reazioni avverse generate da farmaci sono un grave problema per la salute pubblica e i vaccini sono i più comunemente denunciati tra i farmaci accusati di causare effetti avversi nei bambini. La mancanza di prove sugli effetti collaterali dei vaccini è anche legata alla carenza di segnalazioni da parte dei medici. Non vi sono studi indipendenti a dimostrare la sicurezza dei vaccini, test che comparino vaccinati e non vaccinati o sugli effetti dei vaccini multipli e sugli effetti a lungo termine, ma vi è il sospetto, fondato su studi scientifici, che essi possano causare molteplici effetti avversi anche gravi, come l’autismo. Inoltre come tutti i farmaci, anche il vaccino antinfluenzale può causare reazioni avverse ed effetti collaterali.

 
05

Le vaccinazioni devono essere obbligatorie

FAVOREVOLE

Secondo l’art. 32 della Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti’. E’ d’obbligo, quindi, salvaguardare l’individuo malato che necessita di cure, ma anche tutelare l’individuo sano”. L’obbligo vaccinale ha garantito una efficace copertura contro pericolose malattie infettive e la vaccinazione è una responsabilità sociale, un dovere di ciascuno nei confronti del prossimo. Chi decide di non vaccinarsi e non vaccinare i figli ha delle gravi responsabilità. In Italia l’esperimento pilota del Veneto della sospensione dell’obbligo vaccinale non ha determinato un calo sostanziale dei vaccinati ma l’estensione della deroga a livello nazionale nasconde dei rischi: se l’obbligo cessasse senza investimenti da parte degli enti sulle campagne informative, sarebbe un dramma. Leggi come quella in valutazione in Australia per cui le famiglie che rifiuteranno le vaccinazioni dell’infanzia perderebbero consistenti benefici fiscali, sarebbero difficilmente concepibili in Italia. Infine, le vaccinazioni costituiscono un notevole vantaggio economico ed un risparmio per la società.

CONTRARIO

Dal 1997 lo Stato italiano ha iniziato un percorso per il superamento dell’obbligo vaccinale che dovrebbe portare a considerare la vaccinazione una scelta consapevole, non una imposizione. Tale percorso deve essere supportato da opportuni investimenti da parte degli enti preposti. L’obiezione di coscienza alle vaccinazioni nasce dall’esigenza del singolo di essere unico artefice delle scelte che riguardano la propria persona. Tali scelte devono essere il frutto di una maturazione personale basata su un’attenta informazione. Di fronte aI dubbio circa la sicurezza dei vaccini, dovrebbe essere applicato il principio di precauzione, presente nel Diritto Internazionale, secondo cui la distribuzione sul mercato di prodotti, la cui sicurezza non sia totalmente dimostrata, dovrebbe essere proibita. L’obbligo vaccinale, violando questo principio, non dovrebbe esistere. Di fronte ad una pratica vaccinale che sembra dovere ad ogni costo proseguire nonostante tutte le controversie, un’alternativa potrebbe essere quella di concentrare gli sforzi della ricerca sulle cause dell’immunità naturale insita in ciascuno.

 
06

Le prospettive di vita dell’umanità sono state incrementate grazie ai vaccini

FAVOREVOLE

Le prospettive di vita dell’umanità sono state incrementate grazie ai vaccini, che sono considerati una delle più importanti scoperte scientifiche nella storia della medicina. Grazie alla distribuzione di vaccini alla cittadinanza, le nazioni hanno ridotto mortalità e morbosità. Ad esempio il vaiolo è stato eradicato e la poliomielite è scomparsa dall’emisfero occidentale. Anche la diffusione della meningite è stata notevolmente ridotta e, grazie al vaccino per l’epatite B, le malattie epatiche si sono notevolmente ridotte. Malattie in passato mortali oggi non lo sono più. Dal 1951, il guadagno in termini di aspettativa di vita è di 1 mese ogni quattro, grazie alla vaccinazione. Malattie come poliomielite e difterite la cui incidenza tende naturalmente a diminuire anche in assenza di vaccino, necessitano comunque di essere combattute tramite vaccinazione allo scopo di evitare le riaccensioni epidemiche. Il fiorire di progetti di ricerca su vaccini contro patologie tumorali, ipertensione, malattie degenerative del sistema nervoso e contro le dipendenze, contribuisce ulteriormente all’incremento delle prospettive umane di vita.

CONTRARIO

La diminuzione della mortalità dei bambini sotto i cinque anni è soprattutto correlabile con il miglioramento delle condizioni ambientali, alimentari, di scolarizzazione e igienico-sanitarie di un paese piuttosto che con l'introduzione delle vaccinazioni di massa. Infatti, secondo l’Associazione Britannica per il Progresso della Scienze, le malattie infantili diminuirono del 90% fra il 1850 ed il 1940, a seguito del miglioramento delle pratiche igienico-sanitarie, prima che fossero introdotte le campagne di vaccinazione. Tale tesi è inoltre supportata da una analisi critica dei dati e dei grafici riportati sui grandi trattati di epidemiologia in favore delle vaccinazioni. In particolare si sostiene che, se i suddetti grafici utilizzassero una scala lineare e non una scala che accentua le piccole differenza (logaritmica), l’incidenza di poliomielite e morbillo non risulterebbe influenzata dall’introduzione della vaccinazione.

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