Nr. 255
Pubblicato il 26/04/2023

Direttiva “Case Green”

FAVOREVOLE O CONTRARIO?

Il 14 marzo 2023 il Parlamento europeo ha approvato la direttiva sulle case green. Il testo, che potrà subire modifiche nel corso delle ultime negoziazioni, prevede una riclassificazione degli edifici al fine di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La direttiva punta a una sostanziale riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e del consumo energetico attraverso la ristrutturazione degli edifici inefficienti e la condivisione delle informazioni sul rendimento energetico. Tutte le nuove abitazioni dovranno infatti essere a emissioni zero a partire dal 2028. Per quanto riguarda gli edifici residenziali già esistenti, invece, la direttiva impone il raggiungimento della classe di prestazione energetica E entro il 2030, e D entro il 2033. Per gli edifici pubblici e non residenziali le scadenze sono fissate al 2027 per il raggiungimento della classe E e al 2030 per la classe D. La direttiva prevede una serie di deroghe ed esenzioni per i singoli Stati, che potranno escludere dalle ristrutturazioni i monumenti, gli edifici tecnici, quelli utilizzati temporaneamente, gli edifici dell'edilizia sociale pubblica, le chiese e i luoghi di culto. Secondo i sostenitori, si tratta di un piano fondamentale per creare maggiore efficienza energetica, risparmiare sulle bollette e per abbattere l’inquinamento; ma per i suoi detrattori si tradurrà in un dispendio economico difficile da sostenere per le ristrutturazioni, con ripercussioni negative sul mercato immobiliare.


IL DIBATTITO IN 2 MINUTI:

01 - La direttiva europea "Case Green" penalizza l’Italia

Secondo la maggioranza di centrodestra, la direttiva Case Green è frutto di un approccio ideologico e non è adeguata al contesto italiano.

Favorevoli alla direttiva europea "Case Green", i partiti d'opposizione: PD, M5S e Alleanza Verdi e Sinistra, per i quali si tratta di una risposta concreta alla crisi climatica in atto.

02 - La direttiva Case Green ridurrà la povertà energetica e non influirà negativamente sul mercato immobiliare

La direttiva Case Green ridurrà drasticamente la povertà energetica e le emissioni, senza influire negativamente sul mercato immobiliare.

Anche in Germania alcuni politici sono critici: ritengono che la direttiva possa avere un impatto negativo sulle finanze delle famiglie e sul principio di proprietà privata.

 
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La direttiva europea "Case Green" penalizza l’Italia

FAVOREVOLE

Tra gli eurodeputati italiani, hanno espresso voto favorevole alla direttiva i rappresentanti del Partito democratico, dei Verdi e del Movimento Cinque Stelle. E anche il Parlamento italiano si è spaccato, con gli stessi partiti di opposizione che difendono il testo e la maggioranza che invece lo osteggia fermamente. Patrizia Toia, eurodeputata Pd, ha criticato le posizioni della maggioranza di governo: “Sull'efficienza degli edifici è meglio ottenere finanziamenti e deroghe, che sbandierare la propria opposizione, come fa la destra, per poi subire le normative europee senza poterle modificare”. Anche la deputata Chiara Braga è convinta che il governo si sia schierato “dalla parte sbagliata della storia”. Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, ha espresso la sua soddisfazione per il voto del Parlamento europeo. Per Bonelli, l’approvazione della direttiva rappresenta la risposta migliore alle posizioni del governo italiano, che ha intrapreso una politica del terrore sul clima e sul risparmio energetico. Stesse posizioni sono state prese dai rappresentanti del Movimento Cinque Stelle.

CONTRARIO

La maggioranza di centrodestra si è opposta alle nuove norme europee sulle case green. Secondo la premier Giorgia Meloni, il Parlamento europeo, con il voto favorevole del 14 marzo 2023, ha scelto di inasprire il testo iniziale. Una scelta mossa da un approccio ideologico, che impone al governo di continuare a battersi per difendere gli interessi dei cittadini. Stesse posizioni sono state prese dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, secondo cui la direttiva non prende in considerazione il contesto italiano, diverso da quello di altri Paesi europei per questioni storiche e di conformazione geografica. Anche il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti, e il deputato Mauro Rotelli, hanno criticato la distanza del testo dal contesto italiano. Matteo Salvini e i rappresentanti della Lega si sono detti preoccupati per il peso economico delle ristrutturazioni. Per Salvini, costringere a spendere 50mila euro per sistemare casa, è un lusso che molti non possono permettersi. I deputati leghisti, Stefano Candiani e Alessandro Giglio Vigna, in una nota congiunta, hanno definito la direttiva “una totale follia”, che asseconda visioni ambientaliste ideologiche e surreali.

 
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La direttiva Case Green ridurrà la povertà energetica e non influirà negativamente sul mercato immobiliare

FAVOREVOLE

Secondo i sostenitori della direttiva Case Green, con l’introduzione delle nuove norme europee si ridurranno drasticamente la povertà energetica e le emissioni, senza influire negativamente sul mercato immobiliare. Tra questi, l’eurodeputato del gruppo dei Verdi Ciarán Cuffe, relatore della direttiva al Parlamento europeo, che spiega come migliorando le prestazioni degli edifici si riuscirà a contenere i prezzi delle bollette e a diminuire la dipendenza dei Paesi europei dalle importazioni di energia.
Anche gli eurodeputati Rosa D’Amato e Ignazio Corrao, in un post pubblicato sul blog del gruppo dei Verdi, si dicono certi che l’Italia e gli altri Paesi europei abbiano bisogno di edifici efficienti dal punto di vista energetico per avere case più calde e bollette più basse. Nel post individuano cinque motivi per cui la direttiva europea sulle case green è vantaggiosa per i cittadini e per l’ambiente (affronta le cause della povertà energetica; punta a ridurre le bollette energetiche per tutti; crea centinaia di migliaia di posti di lavoro a livello locale; porta alla riduzione delle emissioni; rende i proprietari di casa protagonisti attivi della transizione energetica).

CONTRARIO

In Germania, il ministro socialdemocratico per l'Edilizia e le Politiche Abitative, Klara Geywitz ha chiesto di apportare modifiche al testo della direttiva. Secondo la ministra, “il costo sociale per una popolazione già gravata da inflazione e crisi energetica rischia di essere insopportabile”. Geywitz ha proposto il cosiddetto approccio di vicinato come nuova base per cambiare il testo. L’idea è quella di imporre le riduzioni di emissioni non ai singoli edifici, ma ai quartieri nel loro complesso. Anche il partito tedesco dei liberali del Fdp ha avanzato critiche alla direttiva su questioni di merito legate al principio di libertà. Diverse sono invece le associazioni di settore in Italia che hanno espresso preoccupazioni per i possibili effetti negativi della direttiva europea sul mercato immobiliare. Tra queste, Confedilizia, Unimpresa, Unioncasa e ABI (Associazione Bancaria Italiana).

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