Il Reddito di Cittadinanza approvato dal governo M5s-Lega è una misura rivoluzionaria per la lotta alla povertà e alla disoccupazione

Di Maio festeggia il Reddito di Cittadinanza

Il Reddito di Cittadinanza è stato uno dei cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle sin dalle sue origini. Per questo, Luigi Di Maio, vicepremier e ministro del Lavoro del governo Conte, ha più volte elogiato pubblicamente il decreto legge approvato il 17 gennaio 2019, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 gennaio 2019 ed entrato in vigore il giorno successiv: “ Sono contento di essere qui con la grande famiglia del Movimento 5 Stelle – ha dichiarato il 22 gennaio 2019 alla presentazione ufficiale del Reddito di Cittadinanza a Roma – negli anni abbiamo fatto tante marce Perugia-Assisi insieme per chiedere a gran voce e soprattutto per portare nel dibattito pubblico il reddito di cittadinanza quando nessuno ci credeva e quando nessuno credeva fosse applicabile […] Il reddito di cittadinanza si basa su un principio che è a mio avviso sacrosanto e che mi rende molto orgoglio come ministro del Lavoro. In Italia oggi c’è chi non ha niente, zero. Con il reddito di cittadinanza noi affermiamo che chi non ha niente avrà almeno 780 euro. E il reddito così inteso significa che una famiglia che non ha nulla potrà avere almeno 1300 euro. Partendo da questi presupposti mettiamo in piedi la misura, che è una misura che migliora l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro, aumenta l’occupazione e contrasta la povertà e le disuguaglianze. Quando dicevo ‘aboliamo la povertà’ mi riferivo proprio a questo principio per cui chi non ha nulla oggi avrà almeno 780 euro. Metteremo così in sicurezza le fasce più deboli della popolazione come pensionati, piccoli imprenditori e cittadini che hanno difficoltà a trovare lavoro ” ( Presentazione Reddito di cittadinanza , “facebook.it”, 24 gennaio 2019).

Giuseppe Conte: “progetto corale partito da lontano”

Anche il primo ministro Giuseppe Conte è intervenuto durante la presentazione a Roma del Reddito di Cittadinanza. Il premier ha sottolineato l’importanza della misura, che inaugura un cambiamento di rotta della politica italiana nella lotta alla povertà: “ Abbiamo iniziato a lavorare al reddito di cittadinanza da quando ci siamo insediati al Governo – ha spiegato Conte – Anche se la cabina di regia è stata del ministero del Tesoro sotto la supervisione di Luigi Di Maio, il reddito è un progetto corale nato da lontano. L’abbiamo portato avanti tutti convintamente e con determinazione per tre ragioni fondamentali. La prima perché eravamo forti delle condivisioni nel contratto di Governo. La seconda ragione è che tutti eravamo convinti, e lo siamo tuttora, di dover cambiare rotta nella politica economica e sociale che sin qui era stata seguita, imprimere una nuova direzione. Il Governo deve prendere atto che in Italia ci sono circa 5 milioni di persone in difficoltà e deve assumersi le proprie responsabilità. Il terzo motivo risale al 1948, quando è entrata in vigore la Costituzione. L’articolo 4 ragiona di diritto al lavoro e impone allo Stato di creare le premesse perché l’esercizio di questo diritto sia effettivo. Nell’articolo 3, secondo comma in particolare, ci sono delle parole bellissime: ‘tutti devono essere resi partecipi del gioco democratico’, essere messi in condizione di partecipare alla vita politica, economica, sociale e culturale del nostro Paese”.

Secondo Giuseppe Conte è chiaro che anche al più bisognoso deve essere garantita una dignità sociale. Il Reddito di Cittadinanza serve proprio a questo, perché, come sostiene il primo ministro, chi rimane emarginato dal circuito produttivo e lavorativo difficilmente riesce a rivendicare la propria dignità ( Presentazione Reddito di cittadinanza , “facebook.it”, 24 gennaio 2019).

Di Battista: “il Reddito di Cittadinanza è un diritto umano”

Alessandro Di Battista del M5s ha definito il Reddito di Cittadinanza “ un diritto umano” al pari della salute e dell’istruzione pubbliche: “ La prima cosa che mi viene in mente: contro tutto questo, il Pd sta raccogliendo firme per fare un referendum. Buon funerale. Raccolgono firme per abolire un diritto umano ”, ha dichiarato Di Battista. “ Non voglio insegnare il lavoro a nessuno – ha spiegato - ma le crisi aziendali che sta risolvendo Luigi assieme a tutto il suo staff dovrebbero essere maggiormente sottolineate, perché ci sono centinaia di lavoratori e operai che ringraziano questo giovanissimo ministro. Quindi grazie Luigi, e lo dico da cittadino che non ha incarichi istituzionali. Salvini l'ho incontrato una volta in vita mia, a un dibattito in cui gli chiesero un'opinione sul reddito e lui a onor del vero non era contrario, ma era molto scettico. Averlo costretto politicamente a votare il reddito è una vittoria e un orgoglio del M5s ” (Annalisa Canemi, Reddito di cittadinanza, Alessandro Di Battista: “è un diritto umano, Lega costretta ad approvarlo” , “fanpage.it”, 22 gennaio 2019).

Paragone: “il Reddito di Cittadinanza è conveniente anche per gli imprenditori”

Gianluigi Paragone, senatore M5S, ha parlato del Reddito di Cittadinanza approvato in Consiglio dei Ministri nella puntata di “Agorà” su Rai3 del 23 gennaio 2019. Paragone si è soffermato in particolare sulle ricadute positive che la misura potrebbe avere su tutti i soggetti coinvolti nel mondo del lavoro, compresi gli imprenditori: “ Mi risulta che uno dei problemi principali sta nel riuscire a incrociare domanda e offerta. Si è verificato questo scollamento, questo malfunzionamento nei vecchi centri per l’impiego. Il modello quindi era sbagliato. Sul reddito di cittadinanza ho sentito molte cose, alcune condivisibili altre meno, ma sono certo di una cosa: arriverà il momento dei primi numeri come è accaduto per il decreto dignità. Dicevano che avrebbe creato disoccupazione e invece il Corriere della Sera veneto ha scritto: ‘più posti di lavoro e sono stabili. Il decreto dignità ha aiutato’. Il reddito di cittadinanza, come dice Grillo, è una misura che ci conviene. E conviene anche agli imprenditori che assumendo chi percepisce il reddito avranno vantaggi fiscali ” ( Gianluigi Paragone (M5s) a Rai3/Agorà , “youtube.it”, 23 gennaio 2019).

Jacopo Fo: “una legge per le persone bisognose”

Jacopo Fo, scrittore, attore e regista italiano, figlio del premio Nobel Dario Fo, si è detto entusiasta della legge sul Reddito di Cittadinanza: “Non sono rimasto deluso – ha dichiarato a “Non è l’Arena” su la7 il 20 gennaio 2019 – Sono al contrario entusiasta, perché finalmente c’è una legge che si occupa delle persone che in Italia non ce la fanno ad arrivare a fine mese. E questa penso sia una cosa molto importante. Poi il problema sta nel come verrà realizzato questo reddito di cittadinanza” (Jacopo Fo sul reddito di cittadinanza: “Finalmente una legge che si occupa delle persone che non arrivano a fine mese”, “la7.it”, 20 gennaio 2019).

 

Luigi Di Maio – (M5S) ministro del Lavoro del governo Conte

Giuseppe Conte – presidente del Consiglio dei Ministri

Alessandro Di Battista – M5S

Gianluigi Paragone – senatore M5S

Jacopo Fo – scrittore, attore, regista, attivista

Giorgia Meloni contro il Reddito di Cittadinanza

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, che vorrebbe promuovere un referendum contro il Reddito di Cittadinanza introdotto dal M5S, si è scontrata con Luigi Di Maio durante la trasmissione televisiva “L’aria che tira” su la7: “ Se c’è una cosa che la destra non farà mai è pagare la paghetta ai rom con i soldi della gente perbene – ha attaccato Meloni – Noi non facciamo chiudere imprese italiane per dare soldi ai nomadi. Cercherò di modificare il reddito di cittadinanza in Parlamento. Primo perché è una grande bufala e quando le 4-5 milioni di persone che oggi sperano di prendere 780 euro si accorgeranno che quei soldi non arrivano saranno già passate le elezioni europee. E questi signori del cambiamento vorrebbero tentare di accaparrarsi il voto dei cittadini alle europee sfruttando la disperazione della gente. Questo non è molto cambiamento […] Se il reddito di cittadinanza fosse veramente un provvedimento contro la povertà, i miei voti ci sarebbero. Nessuno in questi anni ha fatto battaglie per aiutare i poveri come le ha fatte Fratelli d’Italia. Io sono quella che ha fatto la battaglia per togliere l’indennità d’accompagnamento dal calcolo dell’ISEE. Quello del reddito di cittadinanza però è un altro tema. Perché non è una misura che andrà a beneficio di tutte le persone veramente bisognose. Il reddito di cittadinanza in Italia lo prenderanno i nomadi, gli immigrati e magari non lo prenderà l’homeless, il senza tetto, perché non ha la residenza. Quindi avremo l’italiano veramente povero che non prenderà un euro e daremo la paghetta ai rom. Altro tema è il lavoro. Io penso che uno Stato giusto si debba occupare di quelli che non sono in condizione di lavorare, cioè di minori, disabili e anziani. Per tutti gli altri, quello che deve fare lo Stato è mettere nella condizione di trovare un posto di lavoro. Non si può fare un provvedimento che mette sullo stesso piano a livello di assistenza un disabile e un uomo di 30 anni. Dopodiché il lavoro non te lo trovano, perché il problema dell’Italia non è che il lavoro non si trova perché non c’è incontro tra domanda e offerta, il problema è che il lavoro non si trova perché non c’è. E se non crei lavoro accade che le persone prendono per tot mesi il reddito e tra un anno saranno punto e da capo. Il Reddito di cittadinanza è un provvedimento per il sud si dice. E Di Maio avverte infatti che dopo un anno si dovrà accettare il lavoro senza restrizioni geografiche. Quindi dopo un anno di reddito al sud dovranno decidere se andare a lavorare a 700km di distanza o tornare disoccupati ” ( Reddito e sovranismo, parla Giorgia Meloni , “L’aria che tira”, 22 gennaio 2019).

 Crosetto (FdI): “modificheremo il Reddito di Cittadinanza”

Anche Guido Crosetto, deputato di Fratelli d’Italia, ha duramente criticato il decreto legge sul Reddito di Cittadinanza. Intervistato da “Fanpage.it”, ha spiegato le proprie posizioni in merito e anticipato le azioni che FdI porterà avanti per contrastare la misura: “ Noi abbiamo intenzione di intervenire alla Camera e al Senato per cercare di modificare gli elementi che non ci piacciono di questo provvedimento – ha dichiarato Crosetto - E il motivo è molto semplice. Il reddito di cittadinanza viene presentato come misura per il reinserimento nel mondo del lavoro, ma non lo è affatto. Se lo consideriamo un intervento per affrontare il tema della povertà può andar bene, perché non si può eludere il problema di 5 milioni di persone che vivono sotto la soglia di povertà. E per capire questo non c’era bisogno che lo dicessero i 5 Stelle. Il reddito di cittadinanza amplia un po’ le risorse già previste per l’altro strumento che c’era in precedenza, il Rei, e ne semplifica il meccanismo. In pratica viene distribuito a tutti, e solo in un secondo momento si effettuano i controlli per capire se le persone che l’hanno ricevuto ne hanno realmente diritto. E questo chiaramente serve per le elezioni europee di maggio. Il tema del lavoro invece non viene affrontato ”.

Per il deputato, il problema principale della misura studiata dal M5S è che il testo si presenterebbe come un semplice sussidio con una platea più ampia. Crosetto infatti non è convinto delle modalità previste e dei percorsi formativi studiati per l’inserimento o il reinserimento lavorativo: “ Non si tiene conto del fatto che queste persone che cercano un’occupazione spesso un percorso formativo lo hanno già abbondantemente concluso – ha precisato – Sono persone che hanno finito in molti casi un ciclo formativo completo, fino all’università. Allora se è il percorso di formazione dei giovani italiani a essere carente bisogna intervenire su quello. Ma chiaramente qui gli unici che troveranno lavoro, anche se precario, saranno i 4mila tutor, i navigator, che si scontreranno contro l’impossibilità di aiutare gli aventi diritto a trovare un lavoro, perché non c’è. Poi, in un’eventuale futura ripresa, le persone saranno comunque costrette a trasferirsi al Nord, perché è ovvio che il lavoro si creerà prima in Veneto e in Lombardia, piuttosto che in Calabria. Superati i 18 mesi i ragazzi del Sud dovranno partire, sotto il ricatto del reddito di cittadinanza, che altrimenti perderebbero. Con il risultato che si spopoleranno ulteriormente le zone più povere. La debolezza della misura teorizzata e spinta dal M5S sta tutta qua. Il lavoro lo creano le aziende, è il tessuto fiscale, amministrativo, burocratico, della giustizia, attorno a cui ruotano le aziende il fulcro della creazione del lavoro. Come mai non esiste un’azienda che si trasferisce in Italia mentre tutte le aziende continuano a delocalizzare all’estero? E se non si risponde a questa domanda non si affronta il problema della disoccupazione nel modo giusto. La misura riscuoterà in un primo momento successo, ma è stata fatta e pensata per un arco di due anni, non per la costruzione seria di un futuro per i giovani. È come nascondersi dietro a un dito. Ed è su questo che verterà la nostra discussione alla Camera e al Senato ” (Annalisa Cangemi, Crosetto (FdI): “Combatteremo il reddito di cittadinanza il Parlamento, serve a M5s per le europee , “fanpage.it”, 22 gennaio 2019).

Forza Italia si oppone al Reddito di Cittadinanza

Il 17 gennaio 2019, giorno dell’approvazione in Consiglio dei Ministri del decreto-legge su Reddito di Cittadinanza e quota 100, Silvio Berlusconi è intervenuto ai microfoni di “Agenzia Vista”: “ Su tutti i problemi importanti i due partiti di Governo si sono scontrati – ha spiegato Berlusconi – Finora non hanno trovato accordi su tanti argomenti su cui avevano precedentemente concordato una soluzione. Adesso l’attrattiva del potere ha fatto trovare l’accordo. Il mio resta un giudizio negativo per quanto riguarda il reddito di cittadinanza perché non farà crescere l’economia e produrrà del lavoro nero ” ( Berlusconi: “Reddito di cittadinanza e quota 100 non fanno crescere economia” , “Corriere di Siena”, 17 gennaio 2019).
Dure critiche sono arrivate da un altro deputato di Forza Italia, Renato Brunetta. Il responsabile della politica economica del partito ha definito il Reddito di Cittadinanza del M5S un “bluff mediatico” e “ obbrobrio economico”. “ Benvenuto al prof. Pasquale Tridico, il nuovo teorico del reddito di cittadinanza, che oggi, tra slide e affabulazioni, scopre che l'Italia ha uno dei tassi di occupazione più bassi d'Europa e un ampio gap di produttività con i Paesi europei e che teorizza la necessità di politiche attive del lavoro – ha dichiarato Brunetta - Perché il reddito di cittadinanza approvato dal Governo non è altro che una politica attiva del lavoro - altro non sono le riforme Hartz di cui parla oggi il Governo - mascherata dalla parola reddito di cittadinanza, un bluff mediatico caratteristico dei 5 Stelle, un obbrobrio economico che non si è mai visto in Europa. E rimaniamo a dir poco sorpresi da quello che emerge e che già sapevamo delle teorie dei 5 Stelle: la critica al capitalismo per il ritorno al socialismo di Stato; la teorizzazione della riduzione dell'orario di lavoro per introdurre così anche da noi le 35 ore, quelle che hanno distrutto la Francia; il diritto al lavoro garantito dallo Stato piuttosto che la garanzia della occupabilità della persona, il che ci riporta ai bui anni Settanta; il salario come variabile indipendente addirittura stabilito per legge, come nella tradizione del sindacato più conservatore. E tutto questo per creare un artificio contabile che dovrebbe permettere l'ennesimo trucco dei conti nazionali italiani” ( Brunetta: reddito cittadinanza è bluff mediatico e obbrobrio , “Askanews”, 22 gennaio 2019).

 Anche Renato Schifani, senatore di Forza Italia si è detto fortemente contrario al decreto legge: “La 'celebrazione' del reddito di cittadinanza da parte dei 5 Stelle si è tradotta in un festival della propaganda: si esulta per un qualcosa che, di fatto, ancora non esiste e che troverà moltissime criticità nel concretizzarsi. Si tratta di demagogia esercitata ai danni di chi ha difficoltà reali” ( Renato Brunetta prova a smontare il reddito di cittadinanza: “Un bluff mediatico e un obbrobrio economico” , “diariodelweb.it”, 22 gennaio 2019).

 Matteo Dall’Osso, deputato di Forza Italia, ha criticato il Reddito di Cittadinanza per il trattamento riservato ai disabili. Per Dall’Osso è inaccettabile che l’indennizzo per i disabili venga fatto rientrare nell’ISEE: “ Da disabile dico che tutte le aspettative che nutrivo sono state disattese – ha puntualizzato il deputato di Forza Italia – E quando lo dicevo e denunciavo che mi hanno bocciato l’emendamento di notte, come i ladri, mi prendevano per pazzo e mi dicevano: vedrai che cambierà. Non ci trattano come disabili, ci trattano come poveri. Dicono: 280 euro li diamo ai disabili al 100%, però li facciamo rientrare come ISEE. Io avevo chiesto di alzare questa quota da 280 a 500 ma mi è stato bocciato. Quei 280 vanno a pesare sull’ISEE e quindi se il disabile si trova in un nucleo familiare in cui ci sono persone che lavorano e prendono 7500mila euro l’anno, fai sì che quel nucleo familiare non abbia più diritto al reddito di cittadinanza.

Facendolo entrare nell’ISEE viene a crollare il principio che lo Stato non dà contributi perché la persona è disabile, ma perché la persona è povera. Come è possibile pensare che una persona disabile possa essere equiparata ad una persona normodotata? Alessandro Di Battista nella passata legislatura citava Don Milani affermando che ‘Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali’. Ho citato lui perché è una persona saccente, più una persona conosce più sa di non conoscere, invece più non conosce e più pensa di conoscere. Chi mente una volta, mentirà ancora ” ( Reddito di cittadinanza, Dall’Osso (FI): “Non ci trattano come disabili ma come poveri” , “iltabloid.it”, 24 gennaio 2019).

Matteo Renzi: “Reddito di Cittadinanza è baciamano istituzionalizzato”

Matteo Renzi, ex segretario del Partito Democratico, ha definito il Reddito di Cittadinanza un “baciamano istituzionalizzato” attraverso il quale “si educano le persone ad avere bisogno di un politico”. “Il Governo ha approvato il decreto su reddito di cittadinanza e prepensionamenti – ha spiegato – A me sembra un errore grave: si scelgono misure economiche che vanno contro il lavoro. L’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro, non sull’assistenzialismo. Saranno i più giovani a pagare le pensioni dei prepensionati”. Secondo Renzi, gli italiani hanno bisogno di lavoro e non di sussidi: “Prendendo spunto dalle immagini di Salvini ad Afragola, direi che considero il reddito di cittadinanza una sorta di baciamano istituzionalizzato. Si educano le persone ad avere bisogno di un politico o essere comunque dipendenti da una procedura, da un burocrate, da una richiesta. Esattamente il contrario di ciò che servirebbe soprattutto al Sud dove bisognerebbe innanzitutto far emergere il lavoro nero, quello sfruttato, quello irregolare. Il tentativo di dipingerci come radical chic contro i poveri non funziona. L’unica forma di povertà che i grillini hanno abolito è quella di molti di loro. Per combattere la povertà devi creare posti di lavoro, non assistenzialismo. Ci vuole la crescita, non la recessione” (Renzi: reddito di cittadinanza è baciamano istituzionalizzato, “Askanews”, 21 gennaio 2019).

 

Giorgia Meloni – presidente Fratelli d’Italia

Guido Crosetto – deputato Fratelli d’Italia

Silvio Berlusconi –

Renato Brunetta – deputato Forza Italia

Renato Schifani – senatore Forza Italia

Matteo Dall’Osso - deputato di Forza Italia

Matteo Renzi – ex segretario del Partito Democratico