L’Italia deve firmare il Global Compact For Migration per non rimanere isolata

Fico a favore del Global Compact

Tra le fila del governo giallo-verde c’è chi, come Roberto Fico, è fermamente convinto della necessità di aderire al Global Compact for Migration. Il presidente della Camera è più volte intervenuto sul tema, scontrandosi con le posizioni degli alleati leghisti: “ Ritengo che l'Italia dovrebbe aderire al Global compact – ha dichiarato alcuni giorni dopo l’annuncio di Salvini al Parlamento del rinvio della firma da parte dell’Italia - Invito tutti a leggersi davvero il contenuto di questo accordo perché ci consentirebbe di non restare soli nella gestione dell'immigrazione. Il Global compact serve all'Italia a non isolarsi. Si tratta di una gestione globale fatta con gli altri Paesi, è un'affermazione del multilateralismo sull'immigrazione " (Fico contro Salvini: “dovremmo aderire al Global compact”, “Globalist”, 30 novembre 2018).
Il presidente della Camera, intervistato da Lucia Annunziata a “Mezz’ora in più” su Rai 3, ha ribadito le proprie posizioni sul Global Compact: “ Dobbiamo firmare il patto globale sulla migrazione per sederci al tavolo e dire la nostra. Starci è importantissimo” – ha dichiarato in merito alla scelta del governo di non partecipare al summit di Marrakech. Ha specificato inoltre che sul tema dell’immigrazione, come su altri temi, la politica non può basarsi sui sondaggi: “ Se il sondaggio dice che l'accoglienza dei migranti non 'tira' più, io me ne frego del sondaggio. Perché so che c'è un fenomeno che va governato, non posso cambiare le mie politiche in base a un sondaggio ”, ha specificato l’esponente del M5s (Roberto Fico: “Sui migranti me ne frego dei sondaggi”, “Huffington Post”, 16 dicembre 2018).

De Falco: “scelta del governo su Global Compact senza senso”

Della stessa opinione è Gregorio De Falco, ex senatore del Movimento 5 Stelle, che ha pubblicamente parlato di Global Compact in più occasioni: “ La decisione del Governo italiano - scrive in un post su Facebook - di non partecipare al Global Compact e rimandare mi lascia perplesso, poiché è in contraddizione con quanto affermato e fatto in questi mesi. Si è detto, giustamente, che la questione delle migrazioni non poteva essere affrontata da un solo Stato e che, invece, si tratta di un problema globale, che mette in gioco la stessa ragion d’essere dell’Unione europea. Ora, però, il nostro Governo decide di non aderire ad un accordo che, sotto egida dell’Onu, afferma proprio questo: nessun Paese deve da solo fronteggiare il fenomeno migratorio che, appunto, è globale ”.

“Gli Stati di tutto il mondo - precisa il senatore M5s - hanno riconosciuto che di fronte a 68,5 milioni di persone costrette a scappare da fame e guerra – tra rifugiati, sfollati interni e richiedenti asilo - fosse necessario un coordinamento globale e una governance comune. Ed allora è lecito e doveroso chiedersi come mai il Governo scelga ora di rimandare. Abbiamo giustamente chiesto, anche ad alta voce, un confronto politico corale che coinvolgesse la solidarietà concreta della Unione europea ed adesso che l’Onu propone una direttiva volta alla compattazione globale per fronteggiare l’emergenza migranti e fornire quel tipo di risposte di condivisione che noi chiediamo, questa decisione appare come un atto contraddittorio e privo di senso ” (De Falco contro: “Senza senso no al Global compact, “Adnkorons”, I dicembre 2018).

Partito Democratico e LeU a favore del Global Compact

L’eurodeputata Cecile Kyenge ha parlato del patto dell’Onu che considera di fondamentale importanza per l’Italia: “ Il Global Compact per le migrazioni – ha dichiarato – è un passo storico, una pagina positiva per l’umanità e soprattutto per l’Italia. Faccio dunque un appello a considerare questo patto come uno strumento che deve aiutare l’Italia. Per anni abbiamo chiesto agli Stati membri dell’Unione Europea e alle Nazioni Unite, in quanto Paese frontaliero, di poter gestire insieme il fenomeno migratorio, in modo responsabile e attraverso la condivisione delle responsabilità ”. Per la Kyenge, dunque, il comportamento del governo è da irresponsabili, perché rifiuta un aiuto che da tempo si chiedeva: “ L’Italia non merita questo – conclude l’eurodeputata – perché l’Italia ha bisogno di tutti gli altri Stati membri, delle Nazioni Unite e di una gestione sicura delle migrazioni ” (Global Compact, Kyenge (PD): “Strumento che aiuta l’Italia, da irresponsabili rifiutarlo, “Corriere dell’Umbria”, 29 novembre 2018).

Anche Graziano Delrio, capogruppo del Partito Democratico alla Camera dei Deputati, si è schierato contro la decisione del governo e ha scaricato le colpe sul Movimento 5 Stelle, colpevole, a suo dire, di aver concesso troppo potere decisionale a Matteo Salvini: “ Il vero presidente del Consiglio è Salvini e ha smentito il ministro degli Esteri e il premier sull’adesione dell’Italia al Global Compact for migration – ha dichiarato - Moavero e Conte avevano ribadito all’Onu che l’Italia avrebbe firmato l’ 11 dicembre. Ora Salvini cambia la linea del governo e si rimette al parlamento. È un cambio di posizione sostanziale che fa ulteriormente perdere credibilità all’Italia, dopo la brutta figura sulla manovra” (La polemica politica sul Global compact, “Lettera 43”, 28 novembre 2018).

Paolo Gentiloni, ex premier ed esponente del Partito Democratico, si è detto incredulo per la decisione presa dal governo. In un’intervista concessa ad Annalisa Cuzzocrea e pubblicata su “Rep:”, spiega che “ la decisione di non ratificarlo è incredibile. Nel momento in cui c'è un consenso globale, che chiede ai Paesi ricchi di impegnarsi ad accogliere un certo numero di migranti e ai Paesi di provenienza di accettare accordi di rimpatrio, Salvini decide che il governo deve seguire Orbán e la Repubblica ceca tirandosi fuori. Peccato che a loro l'accordo non interessi, a noi sì ” .
“Siamo riusciti a dare un colpo serissimo al traffico di esseri umani – continua Gentiloni - Oggi sarebbe possibile quel che due anni fa sembrava un'utopia: trasformare le migrazioni in un fenomeno regolare attraverso corridoi umanitari per i rifugiati, che potrebbero essere decuplicati, e con quote di migranti economici ” (Annalisa Cuzzocrea, Gentiloni: “Spero che Pd e 5s dicano sì al Global Compact. Salvini? Strategia della tensione , “Rep:”, 2 dicembre 2018).
Nel dibattito è intervenuta Laura Boldrini (LeU), che ha voluto ricordare l’importanza del patto Onu e la necessità per l’Italia di aderire per non rimanere isolata: “ Il Global Compact, il cui esito non è vincolante, vuole solo essere un forum per trovare le soluzione e l’Italia si lamenta sempre di essere lasciata sola e quando c’è l’occasione non va all’incontro, smentendo clamorosamente il presidente del Consiglio: è gravissimo ”, sono state le parole dell’ex presidente della Camera (La polemica politica sul Global compact, “Lettera 43”, 28 novembre 2018).

Papa Francesco in difesa del Global Compact

Papa Francesco ha dedicato invece parte del suo discorso all'Angelus in San Pietro, tenuto il 16 dicembre, in difesa del Global Compact for Migration: “La settimana scorsa– ha riferito ai fedeli dalla finestra vaticana -è stato approvato a Marrakech, in Marocco, il Patto Mondiale per una Migrazione Sicura, Ordinata e Regolare, che intende essere un quadro di riferimento per la comunità internazionale. Auspico pertanto che essa, grazie anche a questo strumento, possa operare con responsabilità, solidarietà e compassione nei confronti di chi, per motivi diversi, ha lasciato il proprio Paese, e affido questa intenzione alle vostre preghiere” (Bartolo Dall’Orto,Papa Francesco benedice il patto Onu: “Global compact sia riferimento”, “Il Giornale”, 16 dicembre 2018).

                  

Alessandro De Sanctis, 7 gennaio 2019

Meloni contro l’adesione al Global Compact for Migration

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, si oppone con determinazione all’adesione dell’Italia al Global Compact for Migration . FdI ha anche depositato una mozione in merito in Parlamento per chiedere al governo di rinunciare al Global Compact: “ Voglio denunciare una cosa pericolosissima che sta per accadere: il Global Compact [for] Migration, meglio conosciuto come Dichiarazione di New York – ha dichiarato la Meloni - Un documento delle Nazioni Unite che rappresenta una vera e propria fregatura. È una dichiarazione sul tema dell’immigrazione nella quale vengono ribaditi una serie di diritti dei rifugiati e degli immigrati che sono però già previsti dalle convenzioni esistenti. Ma c’è una novità fondamentale: il Global Compact stabilisce che l’immigrazione è un diritto fondamentale dell’essere umano, qualunque tipo di migrazione. Non solo chi scappa dalla guerra, chi scappa dalla violenza, chi scappa dalla tortura, ma anche chi scappa dalla fame, chi scappa dalla povertà, chi scappa dal caldo, chi scappa semplicemente perché gli va. Se questo documento dovesse passare e se l’Italia aderisse a questo documento non potrebbe più fare alcuna politica di controllo di flussi migratori. Queste teorie che sono scritte nel Global Compact sono la vittoria dei mondialisti, la vittoria di tutti quelli che vogliono la distruzione degli Stati nazionali, di tutti quelli che hanno interesse a distruggere gli Stati nazionali e la loro identità. Il grande capitale, la speculazione, gli usurai. La vittoria delle teorie della sinistra. È una sconfitta per qualunque nazione che voglia difendere i suoi confini e la sua identità. Ed è la ragione per la quale nazioni come gli Stati Uniti, l’Austria, l’Australia, l’Ungheria, la Polonia hanno già detto che non aderiranno al Global Compact. L’Italia ha detto che aderirà. Fratelli d’Itala è pronta a fare le barricate contro questa adesione e abbiamo depositato una mozione in Parlamento per chiedere al Governo che ritiri l’Italia dall’adesione al Global Compact. Vogliamo continuare a difendere i nostri confini, a controllare i flussi migratori, a tutelare la nostra identità. Su questo siamo pronti a fare le barricate e io mi appello a tutto il Parlamento italiano, al Governo, a Matteo Salvini: non sottoscrivete questa follia ” (No al Global compact, l’ultima fregatura dell’Onu per imporci l’invasione, “youtube.com”, 26 novembre 2018).

Giorgia Meloni ha lanciato poi un appello al vicepremier Matteo Salvini per scongiurare l’adesione dell’Italia al Global Compact: “Dopo settimane che Fratelli d’Italia cerca di accendere i riflettori sul Global Compact, il folle documento Onu che di fatto distrugge i confini e gli Stati nazionali favorendo l’immigrazione incontrollata, oggi finalmente è intervenuto Salvini, dicendosi contrario a che l’Italia firmi il Global Compact – ha affermato dopo l’annuncio del leader della Lega alla Camera dei Deputati – Noi però sappiamo, e lo abbiamo anche raccontato, che sia il presidente del Consiglio Conte, sia il ministro degli Esteri Moavero hanno detto invece che l’Italia intende sottoscrivere questo patto. E quindi come se ne esce? Salvini dice che se non si arriverà ad un accordo con i 5 stelle voterà il Parlamento. Ma se si arrivasse ad una votazione il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico farebbero sottoscrivere all’Italia il Global Compact. Allora che senso ha aver chiuso i porti, aver fatto la politica migratoria che è stata fatta in questi mesi, per poi essere ricordati come il Governo che ha detto sì all’invasione, ora e per sempre. Allora appello a Matteo Salvini: o l’Italia dice no alla follia del Global Compact o forse dovresti prendere in considerazione l’idea di dire basta a questo Governo ” (Global Compact, Meloni a Salvini: “O si dice no o si pone fine al governo”, “Affari Italiani”, 28 novembre 2018).

Salvini: il governo non firmerà il Global Compact

La Lega, facendo riferimento al rapporto del Centro Studi Macchiavelli (Carlo Sacino, I global compact su migrazioni e rifugiati, sono compatibili con le politiche del governo italiano? ", “Machiavelli - Centro studi politici e strategici”, 6 novembre 2018) si è mostrata favorevole al Global Compact on Refugees ma decisamente contrariata sul Global Compact for Migration (Conferenza del 10 e 11 Dicembre 2018 tenutasi a Marrakech in Marocco). Ad annunciare che il governo non firmerà il Global Compact for Migration è stato il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il leader del Carroccio ha infatti affermato che la decisione finale spetta al Parlamento, smentendo quindi le parole del premier Giuseppe Conte. Il 28 novembre Salvini ha spiegato alla Camera dei Deputati che “ il Governo italiano non andrà a Marrakech, non firmerà alcunché perché il dibattito è così importante che non merita di essere una scelta solo del Governo, ma deve essere questa Aula a discutere del Global Compact ”. “Il Governo italiano – ha precisato il vicepremier alla Camera dei deputati - avrebbe potuto fare la scelta che hanno fatto altri governi. Ma il nostro Governo del cambiamento, al contrario del comportamento di qualcuno che imponeva decine e decine di fiducia senza chiedere niente a nessuno, su questo lascerà che sia il Parlamento ad esprimersi ” (Migranti, Salvini annuncia che Italia non firmerà Global compact a Marrakech. “Deciderà Parlamento”, “Rai News”, 28 novembre 2018).
Salvini è tornato sulla tematica alcuni giorni dopo, il 16 dicembre, in un discorso pronunciato alla scuola di formazione politica della Lega: “ Abbiam fatto capire che anche senza l’aiuto degli altri chiudiamo questo 2018 con 100mila immigrati in meno arrivati via mare, che equivalgono a 100mila problemi in meno. E abbiamo dimostrato che volere è potere ”, ha dichiarato il ministro degli Interni sulle politiche migratorie messe in atto, ribadendo poi la sua contrarietà all’adesione dell’Italia al Global Compact. A detta di Salvini, infatti, “ a Marrakech si va in vacanza, non a firmare trattati” (Agenzia Vista, Global compact, Salvini: “A Marrakech si va in vacanza, non a firmare trattati”, “Il Giornale”, 16 dicembre 2018).

Fusaro: Global Compact è trionfo del “globalcapitalismo”

Diego Fusaro, saggista e filosofo, in un articolo pubblicato dal quotidiano sovranista “Il Primato Nazionale”, ha duramente criticato il Global Compact for Migration. Per Fusaro, il patto sulle migrazioni dell’Onu rappresenta l’ennesima vittoria del “ Signore global-elitario contro il Servo nazionale-popolare”. Perché, secondo il saggista, il Global Compact for Migration è “ la via per scavalcare le sovranità nazionali democratiche e imporre dall’alto la voluntas dell’élite turbofinanziaria ”.

Per Fusaro, l’immigrazione di massa dei nostri giorni è una pratica ripugnante per la ragione, in quanto rappresenta l’apice della mercificazione e dello sradicamento coatto. Si basa su traffici di esseri umani “ ridotti ad articoli in vendita e alimenta immancabilmente i più biechi interessi padronali ”. L’immigrazione di massa, secondo Fusaro, non ha nulla di emancipativo e di esaltante come vogliono far credere la “liberista Destra del Danaro” e la “ libertaria Sinistra del Costume”, “ la new left di completamento ideologico della mondializzazione finanziaria”.
“Dalla prospettiva del Servo precarizzato – spiega Fusaro nell’articolo - l’immigrazione è, poi, l’ennesimo strumento nella lotta di classe in mano al Signore precarizzante. Permette non solo di esercitare una radicale pressione al ribasso sui salari dei lavoratori: spezza, inoltre, l’unità – ove essa ancora sussista – nel movimento operaio e, inoltre, consente ai padroni cosmopolitici di sottrarsi ai crescenti obblighi di diritto del lavoro.

In forza della situazione di miseria e disperazione in cui versano, gli immigrati sono costretti ad accettare qualsiasi condizione lavorativa. Ciò determina che, in seconda battuta, lo stesso sia necessariamente accettato anche da chi, in altre condizioni, mai l’avrebbe fatto. Il fatto che la popolazione migrante sia disposta, per via della sua condizione, a lavorare senza la copertura dei diritti e per quote di danaro risibili fa sì che, in tempi rapidi, anche la tradizionale popolazione lavoratrice non migrante e dotata di diritti debba adeguarsi a un analogo trattamento, a meno che non voglia essere sostituita e fatta precipitare nell’esercito industriale di riserva ”.

Diego Fusaro teorizza dunque l’ascesa di una nuova aristocrazia finanziaria neo feudale che favorirebbe i processi di immigrazione attraverso “ bombardamenti etici e interventismi umanitari i Paesi da cui poi gli esseri umani saranno costretti a fuggire come profughi, per approdare nell’‘ospitale’ Occidente ”, dove poi vengono trattati da schiavi, con ripercussioni su tutto il mondo del lavoro.“Ai tempi dell’imperialismo denunciato da Lenin e studiato dallo Schumpeter della Soziologie des Imperialismus (1919), il Signore, mediante le più nefande operazioni colonialistiche, si recava direttamente nei Paesi interessati per strappare gli schiavi e la manodopera alle loro terre. Il Global Compact ratifica e favorisce tutto questo”, conclude Fusaro (Diego Fusaro, Global Compact, l’ennesimo trionfo del globalcapitalismo, “Il Primato Nazionale”, 14 dicembre 2018).