Nazionalizzazione delle concessioni autostradali

Dopo il crollo del ponte Morandi il governo ha avviato la procedura di revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia. Per molti, una gestione pubblica garantirebbe più investimenti nella manutenzione e nella sicurezza, poiché i guadagni non andrebbero più ai privati, secondo altri, lo Stato, già carente sui controlli, non sarebbe in grado di far fronte a una gestione di tale portata.

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - Nazionalizzare le concessioni autostradali garantirebbe maggiori investimenti su manutenzione e sicurezza e ricavi per le casse dello Stato attraverso i pedaggi

Le società concessionarie hanno beneficiato di enormi profitti generati dai pedaggi, aumentati costantemente senza un corrispondente miglioramento dei servizi. La nazionalizzazione di Autostrade toglierebbe ai privati la possibilità di lucrare, garantendo enormi ricavi per le casse dello Stato, i quali andrebbero non più divisi tra azionisti ma investiti per la manutenzione delle tratte stradali.

Lo Stato italiano non è in grado di eseguire compiti di vigilanza, tantomeno di gestione e manutenzione. Bisogna rinegoziare le concessioni e dare strumenti di controllo superiori a governo ed enti locali. Inoltre, servono investimenti quindi azionisti con capacità finanziarie, non uno Stato in difficoltà come l’Italia. I dati sulla sicurezza stradale e sulle vittime di incidenti sono migliorati.