I ministri dovrebbero essere scelti in base alle competenze e non all'appartenenza politica

In Italia la polemica sulle competenze necessarie per la nomina dei ministri si sono riaccese durante i governi Renzi, Letta e Gentiloni, con l’attenzione sui casi di ministri non laureati. Il dibattito divide coloro che credono sia necessaria l'introduzione di requisiti minimi obbligatori per essere nominati ministri e coloro che sostengono che l’unica competenza necessaria sia quella politica.

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - Per premiare la competenza e contrastare il servilismo verso i partiti si dovrebbero introdurre requisiti minimi di studio e formazione per i ministri

È necessario introdurre dei requisiti minimi per la nomina a ministro. È assurdo pensare che a questi sia consentito esercitare la funzione senza l'obbligo di una laurea mentre lo stesso non è consentito ai diplomati che vogliono partecipare a un concorso per funzionario amministrativo o a chi vuole ricoprire incarichi di responsabilità, dal campo medico a quello legale e scientifico.

È necessario tornare all'ottica di governi politici, in mano a partiti che si assumano le responsabilità e in grado di comunicare con i cittadini. L’unica competenza richiesta a un ministro dovrebbe essere quella politica, mentre la competenza specifica o tecnica deve riguardare i funzionari e la burocrazia ministeriale. Questo stabilisce un presupposto di indipendenza e una visione d’insieme.