Google è un potente strumento di diffusione del sapere

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - Google, raccogliendo dati e informazioni degli utenti, minaccia la privacy

Raccogliendo i dati, Google non viola la prvacy. I dati sono utilizzati dall’azienda per fornire informazioni massimamente pertinenti al profilo dell’utente e non vengono condivisi. Inoltre, i dati vengono memorizzati soltanto dopo l’accettazione da parte degli utenti.

Google raccoglie dati e informazioni degli utenti al fine di creare un digital profilie e utilizzarli a fini commerciali Sono poco chiare le modalità con cui l’utente possa, o meno, dare il consenso al trattamento dei propri dati. La presenza dei nominativi sulla rete rende possibile rintracciare informazioni, anche delicate, su chiunque sia stato, per qualche motivo, indicizzato da Google.

02 - Google opera una concorrenza sleale e detiene il monopolio

Google non è un gigante monopolista e deve far fronte alla competizione non solo di motori di ricerca ma di altri siti come Amazon. La rete, infatti, è il luogo che rende la concorrenza più “visibile” e paradossalmente, Google permette di visualizzare, con la stessa rilevanza, i prodotti delle aziende concorrenti.

Google opera una classificazione dei risultati della ricerca non obiettiva: dà maggiore rilevanza ai prodotti della propria azienda penalizzando e soffocando la concorrenza. Il rischio del dominio monopolistico di Google ha spinto il ministro tedesco Heiko Maas (Spd, socialdemocratico) a richiedere all’azienda di rendere accessibile e trasparente l’algoritmo utilizzato, in modo da permettere un più accurato controllo.

03 - I nuovi servizi sul motore di ricerca Google danneggiano gli altri siti trattenendo il traffico sul motore di ricerca

Le innovazioni apportate negli ultimi anni da Google che permettono di ottenere informazioni e dati direttamente nella pagina stessa dei risultati non minacciano la concorrenza, ma garantiscono benefici agli utenti. La Federal Trade Commission (FTC) non ha ritenuto di dover invitare Google a modificare le modalità con cui presenta i risultati ai suoi utenti.

Servizi riguardanti alcune informazioni, quali meteo, orari dei trasporti ecc., presenti sul motore di ricerca, fanno in modo che l’utente non visiti il sito ad essi dedicato ma si fermi esclusivamente sulla pagina di Google. L’accusa, proveniente da gestori di altri servizi on line, è quella che Google trattenga eccessivamente il traffico degli utenti sul proprio sito.

04 - Quello di Google è un dominio tecnocratico che minaccia la democrazia

Google e i suoi prodotti sono il frutto della collaborazione democratica. La procedura con cui si indicizzano i risultati della ricerca rispecchia le valutazioni della maggioranza degli utenti. Le accuse di Assange sulla collaborazione tra Google e l’intelligence statunitense ai fini di controllo e al monitoraggio della popolazione, sono infondate

La quantità di dati che Google raccoglie sui cittadini permette ai governi e ai sistemi di sicurezza di recuperare informazioni e, dunque, di gestire il controllo. I rapporti di collaborazione tra Google e i governi sono testimoniati da Julian Assange: Google può intervenire a favore degli Stati Uniti, con attività di monitoraggio, controllo e propaganda.

05 - La velocità di Google è indice dell’uso di filtri restrittivi in base al profilo utente, che condizionano i risultati e li rendono non oggettivi

La velocità con cui ffre risposte è un tratto distintivo di Google. L’obiettivo è ridurre al minimo il tempo in cui l’utente rimane sul sito del motore di ricerca, e di velocizzare invece il passaggio al link che interessa, celermente presentato da Google. Tra gli obiettivi dichiarati dell’azienda c’è quello di continuare a incrementare la velocità di ricerca.

La velocità con cui Google presenta i risultati è dovuta alla restrizione del bacino delle informazioni da cui attingere. Il discrimine che determina quali contenuti proporre alla ricerca risiede nella personalizzazione. Per ogni utente Google crea un profilo in base al quale fornire le risposte adatte che rientrano nei suoi interessi e preferenze. La ricerca non è obiettiva.

06 - L’uso del web, e in particolare le ricerche compiute sul modello di Google, ci rende stupidi

La possibilità offerta dalla rete di condividere le conoscenze e le procedure di risoluzione dei problemi ha un effetto positivo sulla creatività e sulla modalità di fare ricerche. L'opportunità di avere costantemente a disposizione un archivio on line in cui poter cercare informazioni permette alla mente umana di essere libera dal memorizzarle per dedicarsi ad attività cognitive più sofisticate.

Il mezzo di informazione agisce sull’atto conoscitivo stesso, associando il funzionamento della mente umana ai processi computazionali degli algoritmi di Google. L’utilizzo massiccio della ricerca in rete modifica le abilità cognitive e inibisce la capacità di concentrazione. Stimola un tipo di lettura veloce che diminuisce la capacità di interpretare un testo.

07 - Google rende possibile a tutti il libero accesso alla conoscenza

Google ha eliminato le barriere e rende possibile agli utenti informarsi e accedere anche a testi scritti, si fa fautore della libera circolazione della conoscenza e persegue l’obiettivo di rendere le informazioni e i saperi accessibili ovunque e a chiunque.

Il sistema Google non garantisce una conoscenza obiettiva universale e non contribuisce ad ampliare la sfera pubblica. Le conoscenze che può offrire Google non saranno mai esaustive in quanto soggette ai filtri dell'algoritmo “Page Rank”, che non offre garanzie né di qualità né di completezza.

08 - Google minaccia l’editoria: dovrebbe sottostare alle stessi leggi degli editori

Google favorisce il traffico diretto sui siti degli editori on line. Indicando nelle ricerche i link, fa sì che gli utenti si dirigano direttamente sul sito degli altri fornitori di contenuti. L’operato di Google, anziché essere colpevole delle minori entrate che ottengono i giornali, si pone come una grande fonte di promozione.

Google esercita un monopolio del mercato degli spazi pubblicitari sul web, e si trova in una posizione dominante che spaventa gli altri editori. Questo è possibile perché Google può avvalersi di un sistema di regole che esula dalle norme cui sottostanno le aziende editoriali.

09 - Google non fornisce i suoi servizi gratuitamente

L' obiettivo di Google è quello di reperire informazioni: il profitto dell’azienda proviene dai dati che gli utenti forniscono nella navigazione, o meglio dalla “profilazione” del target degli utenti effettuata in modo da poter fornire agli inserzionisti un pubblico adeguato, composto da potenziali clienti.