BURQA E BURKINI

I veli musulmani differiscono in base all’area geografica d’origine. Gli abiti integrali sono il burqa afgano e il Niqab, yemenita e saudita. Il burkini, invece, è un costume da bagno ideato della stilista Aheda Zanetti. Nonostante il nome, lascia il viso libero. Francia e Belgio hanno limitato l’uso dei veli integrali e nel 2016 molti comuni francesi vietano anche il burkini.

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - I divieti di indossare i veli islamici e il burkini violano i diritti alle libertà di espressione e di culto

I divieti dei veli ledono le libertà di espressione e di culto. Dalhuisen di Amnesty International si è mostrato critico mentre il Consiglio francese del culto musulmano ha parlato di stigmatizzazione dell’Islam. Anche sul burkini la Francia si è divisa. Si sono dichiarati contrari il socialista Hanam e il comunista Dartigolles. Aheda Zanetti ha precisato, invece, che il costume crea integrazione.

La Francia è il primo paese, nel 2010, a vietare l’uso del burqa nei luoghi pubblici. Tra i promotori l’allora ministro della Giustizia Alliot-Marie e il comunista Gerin. In Germania si è riaperto il dibattito: Merkel e De Maizière si sono detti contrari al burqa per questioni di diritti e di integrazione. Contro il burkini, invece, si sono scagliati alcuni sindaci della Costa Azzurra, il primo ministro Valls e Marine Le Pen.

02 - I veli islamici integrali devono essere vietati per questioni di sicurezza

Il divieto del burqa non migliora la sicurezza. Dalhuisen di Amnesty International spiega come le esigenze di sicurezza verrebbero soddisfatte imponendo il divieto nei luoghi a rischio. Anche la Corte di Strasburgo respinge le motivazioni di sicurezza. Per i giudici europei lo stesso risultato può essere raggiunto rendendo obbligatorio mostrare il volto nei controlli d’identità.

Il ministro dell’Interno tedesco De Maizière ha inserito nel pacchetto di riforme antiterroristiche una proposta di legge sulla dissimulazione del volto. In Svizzera si è parlato di proibizioni del burqa e, nel 2016, la Lombardia ha emanato un’ordinanza restrittiva. Anche il sindaco di Firenze Nardella ha ammesso il rapporto tra uso del burqa e gestione della sicurezza