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Voto di preferenza

PRO\VERSI

In Italia, uno dei nodi del dibattito sulla legge elettorale riguarda la reintroduzione del voto di preferenza. Una sentenza della Corte Costituzionale del 2014 consente al legislatore di scegliere se reintrodurre o no il voto di preferenza, purché il sistema scelto assicuri la conoscibilità dei candidati. Il 18 gennaio 2014 è stato elaborato il progetto della nuova legge elettorale, in parte frutto dell’accordo tra il premier Matteo Renzi e il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Il patto escludeva il voto di preferenza, prevedendo liste bloccate corte. La proposta è confluita nel disegno di legge presentato alla Camera il 14 marzo 2014. La mancanza del voto di preferenza è stata messa in discussione dal Movimento Cinque Stelle, Nuovo Centro Destra, Lega e Fratelli d’Italia, che attribuiscono al voto di preferenza il valore di strumento di garanzia del sistema democratico. Il 12 novembre 2014, in un secondo incontro tra Renzi e Berlusconi, sono state parzialmente riviste le condizioni dell’accordo, con l’introduzione della possibilità dell’elettore di scegliere il candidato, con l’eccezione del capolista.

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