Democrazia digitale

Non può esistere una democrazia diretta, nemmeno nell'era digitale

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PRO\VERSI

“L'ipotesi che la futura computer-crazia, com'è stata chiamata, consenta l'esercizio della democrazia diretta, cioè dia a ogni cittadino la possibilità di trasmettere il proprio voto a un cervello elettronico, è puerile”. Così il filosofo Norberto Bobbio scriveva nel 1984. Insieme alla tesi di Bobbio, Antonio Sgobba ripercorre le voci critiche all'idea di una democrazia diretta. Ciò che si confuta è la sua stessa possibilità nella società complessa, notando che nella storia esperienze tali non sono mai esistite, neanche la polis greca era completamente democratica, ma si reggeva su un sistema di esclusioni (Antonio Sgobba riunisce nel suo testo “È arrivata l'ora della democrazia diretta”. Di nuovo?, “Il Sole 24 Ore”, 22 febbraio 2014).

Massimo Fini è ugualmente critico sulla questione, analizzando in modo circostanziato il fenomeno del M5S. L'idea di una democrazia diretta è possibile solo per piccole comunità ma non nella nostra in cui “i cittadini, a parte casi specifici e ben individuati, non possono conoscere veramente, a fondo, le questioni su cui dovrebbero pronunciarsi” (Massimo Fini, Democrazia diretta. Perchè il sogno di Grillo è irrealizzabile, 7 marzo 2013).


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